1. Il migliore amico di mio fratello


    Data: 09/02/2019, Categorie: Etero Autore: Maîtresse Jasmine, Fonte: EroticiRacconti

    ... cui mi vede allarga le braccia e si fionda verso di me per abbracciarmi. Lo schivo per un soffio: è sudato e puzza terribilmente, ma quantomeno siamo riusciti a farlo entrare nell’ascensore.
    
    «Grazie per averlo portato qui» sorrido sinceramente grata al suo amico.
    
    «Figurati» mi risponde senza togliermi gli occhi di dosso.
    
    Vedo come mi sta guardando e dal riflesso nello specchio dell’ascensore noto troppo tardi che i pantaloncini bianchi che sto indossando sembrano fin troppo trasparenti sotto la luce forte dei neon. Le mie brasiliane in pizzo nero sono decisamente troppo visibili e neanche a dirlo il mio imbarazzo è palese e impossibile da nascondere.
    
    «Io non...» cerco di giustificarmi inutilmente «…non aspettavo ospiti».
    
    Lui sorride e la faccia da schiaffi che ha in quel momento è impagabile «Tanto meglio per me» gli sento dire mentre un ghigno beffardo gli si dipinge in viso. Lo vedo avanzare e subito alzo un sopracciglio perplessa «Ti aiuto a metterlo a letto, è un falso gracile» commenta pigiando il tasto che porta all’ultimo piano, nel mio attico.
    
    Il mio caro fratellino mi ha superato di quasi venti centimetri di altezza, ormai sfiora i due metri e devo ammettere che da sola forse non riuscirei a gestirlo vedendo lo stato in cui si trova. In questo momento ad esempio ha la fronte madida di sudore appoggiata contro uno dei vetri e sembra non riconoscere il suo riflesso.
    
    «Come mai non sei venuta alla festa?» chiede Marco poggiando una mano sulla ...
    ... schiena di Vale per controllare che non scivoli a terra.
    
    «Sessione estiva» rispondo «Sto preparando un esame di latino».
    
    «La solita secchiona» mi canzona divertito e inizio ad intuire che la sua loquacità sia data da qualche bicchiere di birra in più del solito.
    
    «Antipatico» borbotto a bassa voce strappandogli l’ennesima risata.
    
    L’ascensore si ferma e le porte si aprono. Mi avvio verso la porta con le chiavi in mano e aspetto che Marco riesca a portare Valerio fino alla soglia. Appena vede il divano in salotto mio fratello ci si butta quasi fosse un naufrago che ha appena avvistato terra.
    
    Guardo lui, guardo il suo amico e non posso fare a meno di scoppiare a ridere.
    
    Il ragazzo si avvicina e non senza fatica lo gira su un fianco impuntando un cuscino dietro la sua schiena «Se dovesse vomitare non rischieremmo che soffochi» mi spiega pratico.
    
    «Vado a prendere un secchio prima che sia troppo tardi per il mio tappeto».
    
    A questo punto Valerio è nel mondo dei sogni, potrebbero sganciare un’atomica e lui nemmeno se ne renderebbe conto.
    
    «Grazie per averlo tenuto sotto controllo» dico a Marco facendolo accomodare sul piccolo terrazzo a cui si accede dalla mia cucina. I rumori della festa sono leggermente attutiti dalla distanza, ma si percepisce che l’intero paese è in festa. Pochissimi appartamenti sono illuminati e per le vie coppiette passeggiano mano nella mano.
    
    «Non ho fatto niente di speciale» minimizza accettando il bicchiere d’acqua fresca che gli sto ...
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