1. Moana, vita da spogliarellista.


    Data: 06/02/2019, Categorie: Erotici Racconti Etero Autore: Stephan_Zanzi, Fonte: RaccontiMilu

    In quel periodo lavoravo in un call center, ma mi annoiavo a morte. Tutto il giorno a telefonare a gente che ti avrebbe strozzato volentieri, e cercare di vendere loro un’assicurazione o chissà che altra diavoleria. Dopo cinque mesi ne avevo abbastanza, e così mi licenziai. Avevo voglia di un lavoro in grado di darmi emozioni forti. Diedi un’occhiata ai principali siti Internet in cui si chiedeva e si offriva lavoro, ma non c’era niente di speciale. Poi un giorno, ero in centro a guardare le vetrine dei negozi, e mi ritrovai davanti allo strip bar di zio Giuliano. L’insegna diceva: Biancaneve. Zio Giuliano non era davvero mio zio, ma era come se lo fosse, perch&egrave era davvero uno di famiglia. Era un amico molto stretto dei miei. Mi adorava, sia a me che a mio fratello. Era grazie a lui che i miei genitori si erano conosciuti. E così entrai nel suo strip bar per salutarlo. C’era poca gente, di solito il locale si riempiva dalle nove alle due di notte. Al momento non c’era nessuno, a parte qualche vecchio porco e alcune delle ragazze che servivano ai tavoli. Per servire ai tavoli indossavano solo un perizoma e una camicetta striminzita bianca, col logo del bar dietro la schiena. Ogni tanto si lasciavano palpare e smanazzare dai clienti, ma in quel modo riuscivano a tirare su qualche soldo extra.
    
    Una delle ragazze mi vide e venne verso di me sorridendomi in modo amorevole. Se fossi stato un uomo me ne sarei innamorata all’istante. Ricambiai il sorriso e la mia ...
    ... attenzione cadde in mezzo alle sue cosce. Lì davanti, in quel perizoma, c’era qualcosa di strano. Era un bozzo, anche bello consistente, e allora capii di trovarmi non di fronte ad una ragazza bensì ad una trans. Ma era così femminile che neanche te ne accorgevi. Aveva i capelli neri, lisci, degli occhi molto dolci, un fisico da fare invidia a qualsiasi ragazza, e poi aveva quel grosso cazzo. Dio mio, quanto era grosso! Non riuscivo a fare a meno di guardarlo, e lei se ne accorse e scoppiò a ridere.
    
    – Posso aiutarti? – mi domandò.
    
    – Sì, cercavo mio zio Giuliano.
    
    Mi disse di seguirla e le andai dietro, e guardai il suo delizioso culetto danzarmi davanti agli occhi. Mi condusse nell’ufficio dello zio, lui era lì che stava lavorando al computer, e quando mi vide venne a salutarmi baciandomi le guance.
    
    – Vedo che hai conosciuti Jay – disse. – Jay &egrave una delle mie ragazza preferite. Gli uomini perdono la testa per i suoi spettacoli.
    
    Lo strip bar dopo le dieci offriva degli spettacoli di lap dance e performance hard, tutto rigorosamente dal vivo. Jay ci lasciò soli e mio zio mi offrì da bere. Parlammo delle solite cose, e lui mi domandò di Berni. Gli dissi che tra noi andava bene, e lui ne fu veramente felice. Anche a lui, come a mia madre, Berni piaceva molto. Diceva che era un ragazzo con la testa sulle spalle. Poi ad un certo punto gli dissi quello che mi passava per la testa.
    
    – Zio, che ne dici se iniziassi a lavorare qui da te?
    
    – Tesoro, questo non &egrave un ...
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