1. 095 – Elizabeth la giovane svedese racconta le sue avventure incestuose


    Data: 05/11/2017, Categorie: 69, Etero Incesti Sesso di Gruppo Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    ... assiduamente a fare sesso lesbico. Lei era una brunetta con un viso simpaticissimo, carina da morire, occhi scuri e capelli tagliati cortissimi. La sua pelle ambrata evidenziava le caratteristiche somatiche mediterranee, insite nella sua regione.
    
    Che seno fantasticamente voluminoso che aveva, sodo come il marmo, una sesta misura almeno e io, a quel monumentale seno mi ci dedicai con trasporto e con moltissima passione. Lo baciai lungamente e lo leccai coscienziosamente non trascurando nemmeno un millimetro della sua pelle morbida e burrosa. Succhiai avidamente quei capezzoli erti e scuri, lo feci fino allo sfinimento. Lei, sdraiata supina, con una mano fra le cosce mugolava e mi lasciava fare, mi accarezzava lentamente la nuca, mentre la mia bocca suggeva a lungo quelle grosse e grinzose fragoline di bosco. Sotto, aveva un bosco nero nero, foltissimo, intricato e arruffato, le copriva abbondantemente il monte di venere proseguendo verso l’alto con una sottilissima striscia che a sua volta raggiungeva l’ombelico. Quella serica pelliccia si insinuava poi fra le sue gambe ricoprendole interamente la figa e si spargeva abbondantemente anche sulla superficie interna delle cosce. Gliela leccai tutte le sere, bevendo assetata dalla sua umida fonte e ingurgitando golosamente, tutti i liquidi che lei produceva in abbondanza.
    
    Non c’era differenza tra il giorno e la notte, ci divertivamo sempre, mai paghe, mai esauste, ma nemmeno mai violente, tutto avveniva sempre, solo ed ...
    ... esclusivamente, con dolcezza e sentimento. Penso a quante volte con i denti, le presi in bocca il clitoride, che in pratica era un cazzo in miniatura che spuntava per un paio di centimetri alla confluenza delle piccole labbra. Lo mordicchiavo e lei ululava e godeva, poi lo leccavo per lenire il dolce dolore che le avevo inflitto in precedenza. Moltissime volte, a dire il vero quasi sempre, praticammo il sessantanove, lei era molto brava a leccarmela, mi faceva venire senza toccarmi mai con le mani, usava solo la sua espertissima lingua. Il mio clitoride era piccolino, fuoriusciva dal suo glande pochi millimetri e lei però era capacissima a farmelo indurire e far uscire dal prepuzio il suo capino arrossato. La sua lingua mi lambì spesse volte il buco del culo e questo servì ad alleviare il dolore dovuto alla penetrazione di quel bastardo di mio cugino.
    
    Non avrei più voluto andarmene da casa di Loretta, ma le chiamate sul cellulare da parte della mia famiglia continuavano ad arrivare e a rimanere puntualmente inascoltate.
    
    Così la domenica mattina, assolutamente a malincuore, lasciai Loretta, ci salutammo con un abbraccio strettissimo e con un bacio passionale e travolgente. Quando giunsi a casa mia, contrariamente a quanto mi aspettavo, i miei genitori, non mi assalirono e nemmeno mi insultarono, mi dissero anzi, che il cugino maledetto era stato cacciato in malo modo.
    
    E così, dopo la bellissima settimana lesbica ripresi la mia solita vita, fatta di nudità e di sesso ...