1. 095 – Elizabeth la giovane svedese racconta le sue avventure incestuose


    Data: 05/11/2017, Categorie: 69, Etero Incesti Sesso di Gruppo Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    ... inculare dai miei fratelli e dallo zio. Successe che la mamma e io, sempre durante una cena stessimo inginocchiate sul freddo pavimento, sotto il tavolo, dispensando succulenti pompini. Non c’era naturalmente da chiedere dove tutto lo sperma dovesse obbligatoriamente finire, senza ombra di dubbio dentro la nostra bocca ingorda. Mio padre le inventava tutte per soddisfare le sue voglie e anche quelle altrui. Devo ammettere che anche io in quegli anni ebbi la mia parte di sesso soddisfacente. Non è che io subissi solamente, anzi, partecipavo attivamente al godimento mio e poi anche a quello altrui. Una volta soddisfai tutti e quattro i maschi in una sola volta, mio padre sdraiato supino io a cavallo di lui con il suo pene piantato nella figa, mio zio inginocchiato dietro, me lo metteva in culo e a cavallo delle mie chiappe davanti allo zio, mio fratello che si faceva largo aprendomi lo sfintere scivolandomi dentro assieme allo zio. Davanti a me con le ginocchia piegate l’altro mio fratello me lo dava in bocca. Fu una esperienza esaltante, avere due cazzi in culo contemporaneamente, più uno in figa e uno in bocca, mi fece godere come mai mi era successo fino ad allora. La cosa più sconvolgente che mi successe fu quando dalla Svezia vennero a farci visita dei cugini, nipoti dei nonni paterni. Non fui consenziente quella volta, specie per le dimensioni esagerate del cazzo di mio cugino Sigfrid. In pratica largo come una lattina della Coca Cola ma il doppio in lunghezza. Quando lo ...
    ... tirò fuori dicendomi che visto il mio bel culetto mi voleva possedere nel mio buchetto più stretto, io fuggii e mi chiusi in camera. Lui, il giorno seguente, mi aspettò al varco mentre uscivo da camera mia e mi fece rientrare spingendomi sul letto. Lui era fisicamente un armadio vivente e non ebbe alcuna difficoltà a maneggiarmi come voleva, mi fece girare e poi mi sculacciò forte fin quando io piansi, ma lui non provò alcuna compassione e non si fermò, appoggiò il suo proiettile da bazooka al mio buco del culo e spinse aprendomi ulteriormente lo sfintere. Sentii un dolore forte, un bruciore intenso e il suo enorme cazzo mi entrò completamente dentro. Credetti di svenire, furono veramente fitte lancinanti. Mi gridò che ero una ‘slampa’ una ‘hora’ ( puttana, troia) e subito appresso mi sborrò nel culo. Mi lasciò piangente sul letto e prima di andarsene mi somministrò ancora un paio di poderosi schiaffi sulle chiappe. Toccai il mio ex buchetto e mi accorsi che mi era rimasto slabbrato, completamente aperto e pure sanguinante. Quel giorno uscii di casa e me ne andai da una mia amica, Loretta, dolcissima Loretta, alla quale raccontai quanto mi era successo e lei mi consolò tenendomi abbracciata a lei e carezzandomi lentamente i capelli. Rimasi a casa sua, senza dare notizie alcuna ai miei genitori, per una settimana. Non lo so, ma forse ero io che inconsapevolmente emanavo una spiccata sensualità, ma in quella settimana Loretta si innamorò di me e io di lei e così ci adoperammo ...