1. L'attesa


    Data: 27/01/2019, Categorie: Etero Autore: inception, Fonte: EroticiRacconti

    ... gelsomino, che, oltre a riempire l’aria del suo dolciastro profumo assicurano quella giusta privacy.
    
    Diverse coppiette dalle età più disparate chiacchierano, si sorridono, confabulano fitto fitto.
    
    Mi sento in pace, ma anche a disagio, sono l’unica seduta da sola.
    
    Se mi alzassi per andare a dare un’ occhiata alle vetrine lungo la via perderei il tavolino penso, e poi non ho voglia di sgambettare, ne tanto meno di fare acquisti, mi convinco sorseggiando il mio cocktail alla frutta e cercando un pretesto per restarmene lì.
    
    Mi manchi, è questo il fatto, voglio vederti, adesso, subito e non ho voglia di nient’altro.
    
    L’urgenza mi porta a esser ancor più impaziente.
    
    Prendo il cellulare di nuovo in mano, nessuna notifica, rileggo gli ultimi scambi di battute, più per noia che per altro. Sorrido e commento come un ebete le tue parole, contemplo assorta la tua irriverente simpatia.
    
    Quando una voce, all’improvviso, mi arriva all’orecchio come il sibilo di un serpente
    
    «Dimmelo, sgualdrina»
    
    Resto pietrificata con gli occhi sullo schermo ad ascoltare, nessuna risposta, poi di nuovo quella voce, troppo bassa per poter distinguere le parole questa volta, ma il tono mi dà i brividi.
    
    Intima una risposta alla sua interlocutrice con ancora quel tono che mi fa raggelare il sangue.
    
    Resto immobile, l’unico movimento è lo scorrere le dita sullo schermo, fingendomi assorta in una conversazione o a leggere post su facebook.
    
    Ancora, di nuovo la stessa voce, cerco di ...
    ... intuire senza alzare lo sguardo da quale parte arrivi. Una volta individuata resto in attesa, come un felino nella savana.
    
    Sono pessima e mi viene da sorridere pensando che se mi facessi i cazzi miei sarebbe meglio.
    
    Ma la curiosità mi trascina verso quella voce di maschio, bassa e calda.
    
    Così avvolgente.
    
    Ancora quel sibilo velenoso mi arriva al cervello. Questa volta alzo lentamente lo sguardo in direzione di quella fonte di sensualità, una figura di spalle mi attira.
    
    è una donna, i capelli le lasciano libero il collo, ma non riesco a vederle il viso nascosto da ciocche più lunghe ai lati. Attraverso le sbarre di ferro della seduta osservo attentamente il taglio dell’ abito che indossa, il colore mi piace un sacco, un meraviglioso color petrolio. Le gambe sono leggermente abbronzate e ai piedi un paio di scarpe con la zeppa nere, davvero carine.
    
    Sembra tranquilla, mi viene il dubbio che non sia lei la signorina “sgualdrina”.
    
    Sedutole davanti, ma nascosto alla mia vista deve esserci un uomo, lo deduco dalle scarpe e dai jeans, una mano grande, con le vene in rilievo posa sulla coscia destra della ragazza, è tutto ciò che vedo di lui.
    
    Decisamente intrigante quel gesto, mi dico provando quasi invidia per lei. La nostalgia mi avvolge, mi torni in mente tu. Mi manchi, dove sei, ti vorrei qui penso distogliendo amareggiata lo sguardo.
    
    Ma la curiosità, pochi secondi dopo, mi spinge ancora a cercare dettagli, voglio sapere, voglio capire. Mi sento come se ...
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