Un’essenza rara
Data: 21/01/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Erotici Racconti
Sensazioni
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... guardano tutti alle mie spalle, io non riesco a vedere che cosa accade, dopo sento il vassoio scuotersi, perché qualcuno tenta di salire tra gli strilli dei presenti sul mio giaciglio. Io mi volto istintivamente e con l’angoscia e lo sgomento negli occhi m’accorgo che un enorme lottatore di sumo lotta con la forza di gravità per salire sopra di me.
Io distinguo la sua pancia scivolare sulla schiena e il suo pene guizzare tra le mie cosce completamente unte d’olio; lui cerca invano il pertugio, mentre la mano d’un autorevole signore lo indirizza nella giusta direzione, ma purtroppo è quella più dolorosa e sofferente. Il bestione sentendo la pressione delle mie natiche spinge più a fondo e aiutato dall’olio entra completamente. Il male è talmente grande da farmi sputare la mela e urlare con tutta la forza. Io sto per svenire, però il dolore è così fastidioso che mi tiene instancabilmente in tensione.
Il bestione non mostra pietà né cedimenti, perché man mano che trascorrono i minuti il dolore sembra farsi più lieve, ma una nuova mossa e l’altro pertugio penetrato da quell’enorme membro ribadiscono e rinnovano le mie urla di dolore e con esse quelle di diletto e di gioia degli spettatori. Infine il vincitore di quell’inadeguata e di quell’incongrua contesa, allagandomi l’intestino, viene giù sfinito dall’arena ...
... della disputa e se ne va accompagnato dai chiassosi applausi. Io resto dolorante ed esausta, per il fatto che sono definitivamente presa di mira a uno a uno dai commensali, che tra l’altro per nulla disgustati dall’olio e dai liquidi miei e del mostro, si spogliano e abusano di nuovo della carne su quel vassoio d’argento.
Il mattino successivo io mi sveglio in una stanza costellata con dei dipinti orientali, il mio basso ventre e le mie gambe sono totalmente indolenziti, in compenso però non ho più l’olio addosso e tento d’alzarmi. Più tardi, seduta su d’una comoda sedia a sdraio sulla terrazza del castello vengo raggiunta da Sonny, che appagato e gratificato mi porge un assegno della cifra pattuita, io con una smorfia di contrarietà e di disappunto afferro quella stupida carta e l’infilo nel mio reggiseno. Lui mi fa le congratulazioni e si loda per lo spettacolo, perché mi dice che quando vorrò andar via un’automobile m’accompagnerà verso casa. Io non rispondo e nemmeno lo considero mentre lui s’allontana.
Io devo nondimeno realmente ammettere, constatare e riscontrare un esiguo particolare, che inizialmente mi era del tutto sfuggito: però, che episodio e che coincidenza insolita. Adesso apprendo, scopro e riconosco, che la limousine è indiscutibilmente più rombante e rumorosa in discesa che in salita.
{Idraulico anno 1999}