1. Un’essenza rara


    Data: 21/01/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Erotici Racconti Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... levigate e lavorate con marmi e alabastri, a seguire i capitelli e i vasi giganteschi dell’epoca della casa regnante dei Ming. Un’avvenente signora sui cinquant’anni con indosso un lungo abito nero s’avvicina, mi augura il benvenuto e m’accompagna in una saletta addobbata con gli arazzi e con le tende.
    
    Al battito delle sue mani, tre ragazze giovanissime e nude arrivano rapidamente, in tutta fretta mi spogliano e mi portano in un bellissimo posto per un bagno purificatore. A parte i capelli vengo completamente depilata, poi il vapore e l’acqua donano alla mia pelle una morbidezza e una porosità tali da farmi ringiovanire di dieci anni. Nel bagno turco il tempo sembra passare lentamente e quando m’accompagnano fuori, scorgo dalla finestra alcune limousine già parcheggiate davanti all’accesso del castello. In seguito vengo accompagnata in cucina, dove un cuoco d’origine indonesiana in tutta fretta mi ordina d’indossare una tenuta di cuoio con le catene cromate, poi m’indica di salire a pancia in giù su d’un enorme vassoio d’argento. Un giovane cuciniere mi spalma un balsamo, mentre gli altri m’incatenano saldamente alla pietanza usando le catene e degli anelli fissati a essa.
    
    L’odore della porchetta &egrave penetrante e mentre cerco di capire quello che accade, da dietro m’addossano sopra un maiale arrostito e caldissimo, poiché sta in piedi sulle sue zampe, però mi tocca ugualmente i glutei e le spalle. Io camuffo il dolore a fatica e per non rischiare di cogliere le ...
    ... mie urla mi spingono in bocca una piccola mela. Per un milione di dollari australiani si possono accettare e acconsentire parecchi sacrifici, certo &egrave, che però non mi sarei mai aspettata di diventare una vivanda. Il vassoio appoggiato su d’un carrello &egrave spinto verso la sua destinazione. A tavola i commensali all’arrivo della portata battono le mani, io riesco a vedere i loro visi soddisfatti, dato che sono una decina, alcuni con i loro grossi occhiali neri e il sorriso degenerato, libidinoso e lurido stampato in volto. Mi fermo a capotavola, giacché vengo presentata e proposta come una vivanda succulenta e rara, il cuoco inizia a tagliare il maiale a piccoli pezzi e li appoggia intorno al mio corpo, mentre un altro li inumidisce con l’olio. A volte sento la lama del coltello sfiorarmi la schiena e a ogni mio sussulto i presenti parlottano e sorridono giubilanti, gongolanti e soddisfatti. Dopodiché vengo portata al centro del tavolo a forma di ferro di cavallo, in modo tale che i commensali possano servirsi da soli. Il banchetto ha inizio, le forchette a volte pizzicano la mia carne, in quanto le mani di quegli ignobili, miseri e spregevoli individui s’intingono e immergono a loro volta il pane e le verdure nell’unguento tra le mie membra.
    
    Il rito va avanti per una buona mezz’ora e infine la carne del ‘vero’ maiale giunge al termine. Quando l’ultimo pezzo viene agguantato, un caloroso e un entusiastico applauso di mani unte si leva nella grande sala, giacché ...