1. Trichechi


    Data: 21/09/2017, Categorie: Prime Esperienze Autore: Abidibbi, Fonte: Annunci69

    ... immobile. E di lì a poco gli urinò addosso, generando nel corpo del suo compagno un fremito che parve quasi tellurico. Una mano si impadronì della cascata di urina e della sua vulva, insieme. Lei si sentiva posseduta da sé stessa, dal suo genio, dalla sua personalità trasgressiva. Lui sguazzava in mezzo al piscio della compagna ormai privo di ragione. Due veri porci.
    
    La mattina del lunedì l’ufficio di lui ricevette una telefonata che per un motivo urgente si sarebbe assentato a tempo indeterminato. Lei aveva già chiamato una collega per informare la società dove lavorava di provvedere ad una sostituzione temporanea, e al medico di scriverle il solito certificato delle emicranie. Quando la domestica peruviana suonò alla porta le andò ad aprire in vestaglia, le mise in mano dei soldi e la pregò di tornare a casa, avrebbe telefonato lei quando ne avrebbe avuto bisogno. “Tutte le giornate sono pagate, non preoccuparti”.
    
    Tornò a letto e si gettò sul suo giocattolo profumato, dopo essere passata per il cesso. E riprese il gioco delle dita, dell’orifizio, delle narici, delle labbra. “Puzzi come una bestia. Anche tu. Anche io. Sono una bestia. Sono in calore. Leccami il buco del culo”.
    
    Ventiquattro ore dopo si era cominciato a sentire un odore pungente di urina marcita. Prese il lenzuolo e lo mise in lavatrice. Ne mise uno pulito, che presto prese anche lui l’ombra dei loro corpi non lavati. Il lezzo di urina rimaneva fastidioso e anche il gioco con la merda, oltre certi ...
    ... limiti, non li divertiva più. Lo avevano provato, ma poi avevano concluso che non era una attività fra le più attraenti. Urinarsi addosso era una goduria, ma l’odore dell’urina marcita sul pavimento non si poteva definire gradevole. Ben altra vibrazione erotica suscitavano gli effluvi sempre più forti emessi dai loro organi sessuali, nel quale anche l’urina marcita aveva una sua ragion d’essere.
    
    Avevano scoperto un nuovo modo di tenersi, per così dire, puliti. Lei gli succhiava il pene regolarmente e lui la penetrava in continuazione, questo impediva che si formasse, fra il prepuzio e il glande, il cosiddetto smegma, quella sostanza biancastra e odorosa che pare esistere appunto per dare alla femmina il segnale olfattivo che il maschio è in erezione. Qualcosa di simile avveniva a lei, che praticamente non smetteva mai di strofinare la vulva sul corpo di lui. La scoperta di un nuovo mondo di odori li aveva sorpresi come ragazzini che, per inesperienza e insaziabilità, non sanno apprezzare le cose che l’età matura invece pregia di più. La prima, saggia decisione fu l’eliminazione di tutti i saponi. Si tenevano quindi puliti l’uno con l’altra, solo lasciando talvolta un po’ d’ acqua asportare quello che c’era di troppo. Avevano adottato il sistema delle doppie mutande: a contatto con la pelle un modello antiquato di cotone a coste, assorbente, da non cambiare mai. Sopra una braghetta elastica chiusa, che aveva la funzione di trattenere gli odori.
    
    Fu il mestruo ad interrompere ...
«1...345...9»