1. Fidanzate - La partita


    Data: 02/01/2019, Categorie: Etero Autore: Browserfast, Fonte: EroticiRacconti

    ... languido “sarà meglio”. Ho lasciato che il posto lo cercasse lui, e devo ammettere che è stato abbastanza bravo e veloce. Naturalmente, se avessi dovuto farlo io ci saremmo arrivati molto prima: il parco non lontano da casa mia. Ai tempi del liceo, al buio, ci ho fatto maree di pompini. Avrei potuto persino indicargli quali posti erano più adatti a seconda dell’ora, del traffico e della possibilità di parcheggiare la macchina in una zona piuttosto che in un’altra. Ma avrei dovuto essere Annalisa. Giulia invece non è così esperta, Giulia attende che il posto lo scelga il suo ragazzo. Gli ho succhiato il cazzo, e ne avevo proprio voglia. Anche se, la sera precedente, quando ero con Martina al ristorante e gli avevo detto al telefono “portami da qualche parte”, avevo sperato in qualcosa di più. Ma non posso lamentarmi. Ne aveva voglia anche lui, probabilmente più di me. Quando è esploso non riuscivo a stargli dietro.
    
    La sera dopo siamo andati al cinema. Speravo nella seconda puntata del mio “portami da qualche parte”, dopo il film. E invece niente. Quasi scusandosi, anzi no, si è proprio scusato, mi ha detto “in genere non me ne frega niente, ma domani ho una partita importante”. Ok, una partita importante è una partita importante, non si discute. Non posso dire che non mi sia dispiaciuto, ma ho abbozzato. Magari avrei potuto dirgli “torniamo al posto di ieri sera? me lo fai almeno un ditalino?” ma non me la sono sentita. Giulia è un po’ troia, sì, ma in fondo se ne ...
    ... vergogna.
    
    E quindi eccomi qui, a ghiacciarmi il culo e a parlare con Francesca, che mi indica i nomi dei compagni di squadra di Davide e li associa alle ragazze del gruppo, alle Wags. Nomi che, come vi ho detto prima, da un orecchio mi entrano e dall’altro escono. Uno di loro è il capitano. Non so se lo faccia per questo motivo o perché è il suo ruolo in campo che lo richiede, ma passa il tempo a richiamare i compagni, a indicare i movimenti e le posizioni peggio dell’allenatore. Io non ci capisco molto ma a me, in realtà, più che altro pare che sbraiti. E che non ottenga grandi effetti. Ce n’è un altro invece che, quando la squadra si difende dà indicazioni secche, decise, precise, che gli altri sembrano seguire ed eseguire senza esitazione. Qui sì, qui lo capisco, è il suo ruolo che lo impone, è il portiere della squadra. Non lo posso vedere bene, è troppo lontano, capisco solo che è un Marcantonio. Chiedo a Francesca chi sia. Si chiama Vittorio, è un po’ più grande degli altri. E’ il figlio di un notaio abbastanza famoso, si è già laureato e lavora nello studio del padre. Me lo dice perché è l’unico, gli altri sono tutti studenti come il mio Davide. A Francesca non piace molto e non solo, dice, perché non ha un bel faccino: “Non lo conosco, ma secondo me non è un bel tipo”. A me invece, che non lo conosco proprio per nulla, fa un certo effetto anche solo a vederlo da lontano. E’ il suo essere indiscutibilmente un leader che mi attira. E se penso che è un po’ stronzo mi attira ...