1. Incantato e abbagliato


    Data: 01/01/2019, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... rivolto all’insù, giacché sembrava quasi un manico per afferrarmi e portarmi via. Lei guardava e si toccava ancora, con quegli occhi sgranati, affamati e curiosi che mi facevano impazzire, io mi toccai sennonché stringendolo forte in mano e la guardai dritta negli occhi. Notai un momento di panico che m’eccitò ancora di più, in seguito però come se ormai non riuscisse più a fermare quel gioco, continuò a lavorare il suo piccolo sesso con la mano sottile, fino quando non lessi nei suoi occhi blu il suo orgasmo, per il fatto che la vidi piegarsi appena per il piacere sulle ginocchia magre ormai sbucciate. Venni anch’io, guardando quei due occhi e riempii il pavimento in graniglia della Madame di grosse gocce bianche e appiccicose, mi distrassi per un momento per guardare quel guaio e lei svanì.
    
    La sera dopo lei era di nuovo lì presente, in tal modo ripetemmo l’atto, visto che andò avanti così per qualche giorno. Io ero attratto e stregato da quegli occhi che mi guardavano e da quella mano che scendeva per scavare tra le sue grandi labbra, perché tornavo a casa sempre prima per poter ripetere quel rituale d’accoppiamento a distanza, poi finalmente decisi di rompere gli indugi. Avevo notato che tornava sempre alla stessa ora la sera, forse andava a studiare da una sua amica o non so, così feci in modo d’incontrarla per caso lungo le grandi scale buie. Ricordo ancora il suo sguardo quando mi vide, perché quegli stessi occhi blu curiosi ed eccitati, erano adesso imbarazzati e ...
    ... spaventati che mi guardavano sgranati. Io mi trovavo in chiara difficoltà, avrei voluto incontrarla, però non sapevo davvero che cosa enunciare né che cosa mettere in atto. In quell’istante rimanemmo lì squadrandoci per un momento lunghissimo, lei sembrava sul punto di scappare, fino a quando forse per un mio gesto lei si mise di nuovo la piccola mano sotto la gonna come per toccarsi quelle mutande candide. Quello là davanti a me, fu un gesto imprevedibile, insolito e inspiegabile, un comportamento interamente fuori dal comune, ma che era l’atto e il gesto preciso da compiere. Il suo cenno fu, infatti, come se lei avesse deciso di scardinare un incantesimo, come se mi lanciasse con precisione un segnale, un messaggio tutto per me, perché fu come un brivido, blu come il colore dei suoi occhi che mi guardavano nel buio. Se lei avesse parlato, io avrei parlato, le avrei forse detto ciao e lei avrebbe detto a me di rimando buonasera e la cosa sarebbe finita lì.
    
    Lei si sollevò la gonna, io andai verso di lei e la strinsi, la strinsi talmente forte contro di me infilandole le mie mani grandi e scure sotto la gonna sollevata, agguantandole in conclusione le sue piccole chiappe dure da ragazza adolescente. Il mio cazzo duro strofinava sul suo pelosissimo e profumato pube, mentre lei si muoveva maliziosissima spingendo contro, come mai nessuna donna matura ha finora saputo eseguire. Era come se cercasse di trarre da quel contatto rubato tutto il piacere del mondo, come se si stesse ...