1. Arturo


    Data: 13/12/2018, Categorie: Sensazioni Trans Autore: Caliban, Fonte: RaccontiMilu

    ... il numero abituale delle appendici degli arti delle specie senzienti &egrave praticamente sempre in numero dispari, inoltre c’era qualcos’altro nel racconto, parlava degli abitanti di Arturo come dotati di una qualche incredibile e unica caratteristica, ma che al momento proprio non riuscivo proprio a ricordare.
    
    Il problema più pressante era però chi fosse in realtà quella giovane aliena con tali bracciali in quel fetido locale, solo tre generi di persone potevano permettersi un simile lusso, nobili di qualche vecchia dinastia pangalattica, grandi cacciatori di taglie, Killer professionisti di grande abilità.
    
    Esclusi subito il primo caso, vista la razza, per quanto riguardava il secondo, non ero a conoscenza di alcun ricercato di valore nel raggio di diversi parsec, dopo che avevo finalmente eliminato la minaccia di Flint, il bucaniere, restava quindi l’ultimo, e vista l’insistenza con cui i suoi occhi mi studiavano non dubitai affatto di poter essere un potenziale bersaglio.
    
    Certo nella mia vita avevo accumulato un numero tale di nemici che sarebbe stato virtualmente impossibile cercare di capire chi potesse essere l’eventuale mandante, e in verità quello era il problema minore, il maggiore era come assicurarmi di impedirle di avere l’iniziativa e la sorpresa.
    
    Come sempre nella mia vita decisi quindi di agire direttamente, terminai con un lungo sorso il cocktail, afferrai con le dita il babalot rimasto sul fondo del bicchiere e tenendolo stretto perch&egrave ...
    ... non sgusciasse via lo lanciai in bocca, assaporai per un attimo il suo dolce movimento sulla lingua, quindi lo schiacciai tra i denti gustando il suo tipico sapore di lampone.
    
    Quindi mi alzai, e, girando intorno al palco su cui la Ganimediana stava ora contorcendosi di piacere guidando i due verme-simbionti, che si allungavano e ingrandivano pulsando profondamente dentro di se, mi avvicinai al tavolo dell’Arturiana.
    
    Il suo sguardo non mi aveva mai abbandonato, e quando mi fermai proprio di fronte a lei vidi un lieve sorriso spuntare sull’angolo destro delle sue labbra, un sorriso che poteva promettere un’incredibile notte di piacere sfrenato, oppure una rapida e inevitabile morte, se il suo pensiero avesse trasmesso ai bracciali l’ordine mentale di mutare.
    
    Io però avevo il mio personale asso nella manica, un rarissimo anello di energia arboreano, un vecchio dono del principe Barin; con una sola particolare contrazione del mignolo avrei potuto in un infinitesimo istante rilasciarne tutto il potere, garantendomi per una decina di secondi uno scudo di energia imperforabile persino alle vibrolame, il problema era che l’anello funzionava solo una volta prima di divenire poi un inutile ammennicolo metallico e vista l’evidente impossibilità di procurarmene altri, almeno in questa vita, avrei dovuto essere quanto più cauto possibile.
    
    Mentre riflettevo su tutto questo sfoderai il mio irresistibile sorriso e mi sedetti al suo tavolo, proprio di fronte a lei.
    
    Non fu per la ...