1. Arturo


    Data: 13/12/2018, Categorie: Sensazioni Trans Autore: Caliban, Fonte: RaccontiMilu

    Arturo
    
    Passare attraverso l’opaca, lucente barriera di energia mi fece vibrare la placca di fibracciaio celata sotto la spalla destra, ricordandomi per un fugace momento, come sempre, gli orrori della battaglia alle porte di Tannhauser.
    
    Quindi dalla silenziosa, bianca asetticità del corridoio verde 17, della base spaziale Spazio Profondo 9, mi ritrovai nel caotico, rilucente, speziato, fumoso coacervo di umanità e alienità della Cantina di Mos.
    
    Come d’abitudine feci un solo passo avanti, quindi mi fermai e con un rapido ma profondo sguardo percorsi l’intero locale, valutando in pochi istanti tutti i presenti e catalogandoli mentalmente per grado di potenziale minaccia, infine mi avviai lento, attraverso i numerosi, curiosi tavolini intagliati da singoli blocchi di cristalli di quarzo colorati di Altair Quarto, verso il bancone principale.
    
    Quello che ai più sarebbe parso un tragitto casuale, era invece stato scelto con cura, per poter passare alla giusta distanza ed osservare meglio quelle tre creature, tra le numerose del locale, che al primo sguardo potevano rappresentare un eventuale pericolo; in fondo non era sopravvissuto per trent’anni come cacciatore di taglie Pangalattico senza rendere istintivo lo studio costante di ogni luogo in cui mi trovavo.
    
    Superai lento alcuni tavoli occupati da piccoli gruppi di Stanziali, probabilmente in turno di riposo, incurante degli sguardi, spesso carichi di provocanti inviti, che ogni femmina, umana e non scoccava al ...
    ... mio passaggio, ero ormai abituato al fascino che il mio aspetto e il mio mestiere esercitavano da sempre sugli esseri di sesso femminile di ogni luogo della galassia in cui mi ero trovato; mi approssimai quindi al primo soggetto a rischio, un Gamorreano dal muso porcino che stava oscenamente bevendo un gigantesco boccale di azzurra birra romulana, questi orridi alieni comprendevano poco oltre la violenza e l’avidità e potevano causare spaventose risse per un nonnulla, soprattutto se ubriachi; il guaio &egrave che lo erano quasi costantemente.
    
    Uno sguardo più ravvicinato al fulminatore lucido e nuovo che portava alla cintola, e agli artigli limati e dipinti me lo fece però identificare senza dubbio come una guardia del corpo di qualche spaziale, quindi ben scarso pericolo, visto che solo i più codardi o disperati di quella razza di guerrieri si riduceva a fare il custode.
    
    La seconda potenziale minaccia era appollaiata su un piccolo sgabello accanto ad uno dei tavolini bassi per razze mignon, in verità pochi, forse nessuno in quella sala avrebbe considerato una minaccia quel piccolo, peloso similorsetto altro poco più di un metro e con grandi e neri occhioni dolci che sembrava felicemente impegnato a strafogarsi di tondi dolcetti glassati, ma io avevo visto una volta uno Yoghiano furioso, e il veleno mortale che può sgorgare dai suoi piccoli sottili artigli &egrave in grado di uccidere un elefante in pochi istanti, poi notai i piccoli ciuffi argentei sulle basette, sorrisi ...
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