1. Arturo


    Data: 13/12/2018, Categorie: Sensazioni Trans Autore: Caliban, Fonte: RaccontiMilu

    ... tra me scuotendo la testa e proseguii pensando che a volte ero fin troppo paranoico ormai; era solo una femmina, quindi priva di ghiandole velenifere.
    
    Giunsi infine al bancone, mi sedetti su un alto sgabello, non lontano dalla predella su cui una semiumana di Ganimede, praticamente nuda, stava lascivamente volteggiando intorno al lucido palo trasparente che si innalzava dal centro del suo piccolo palcoscenico.
    
    In realtà non ero particolarmente interessato allo spettacolo, anche se, grazie all’utilizzo di due cilindrici vermi-simbionti di Vega, stava per divenire estremamente erotico, ma da quella posizione potevo osservare di fronte, a non più di dieci passi l’ultimo possibile pericolo.
    
    Per la verità non era per l’aspetto di quell’aliena azzurra, di una bellezza sconcertante, ciò che aveva fatto scattare il mio sesto senso erano solo i due ampi bracciali all’apparenza in lucido rame verdastro, che indossava con naturalezza; erano almeno dodici anni che non vedevo dei lamabracciali Kashykkiani, quegli apparentemente innocui gioielli potevano mutare al solo pensiero dell’utilizzatore in una coppia di lunghe e affilate vibrolame, capaci di perforare come burro persino una corazza di duracciaio, e il loro valore superava abbondantemente quello dell’intero locale in cui ero appena entrato, personale e clienti compresi.
    
    Mentre ordinavo un govos eye con doppio babalot al barista non potei non notare il penetrante sguardo dell’aliena che era ora fisso su di ...
    ... me.
    
    Ricambiai lo sguardo, cercando di scoprire qualcosa di più, di ricercare nella memoria qualche elemento per rammentarne o identificarne la specie.
    
    Aveva pressoch&egrave un aspetto umanoide, alta, con un seno imperioso ed un corpo mozzafiato, che l’aderente tuta di rettile rivelava quasi completamente, la pelle aveva una tonalità lievemente azzurra, il lungo collo era fasciato da un sottile collare metallico di una sfumatura ramata, aveva sottili orecchie lievemente puntute, una bocca carnosa, lucida nel suo colore blu intenso, decisamente desiderabile, corti e sottili capelli rosso tiziano e due incredibili occhi ghiaccio, che rendevano veramente difficoltoso separare gli sguardi.
    
    Ma fu quando le osservai le mani, mentre sollevava un lungo calice di liquido ambrato che ebbi una folgorazione, le sei lunghe, affusolate dita della mano mi rammentarono il racconto che un mercenario Sullustiano mi fece molti anni prima, non poteva che essere un’Arturiana.
    
    In verità si sapeva ben poco dei nativi di Arturo, un semisconosciuto pianeta del margine, ben oltre le più conosciute rotte commerciali, non ne avevo mai visto uno, e nemmeno conoscevo chi l’avesse fatto, a parte un vecchio mercenario diversi anni prima , famoso però per le colossali panzane che dilagavano dalla sua bocca, specialmente dopo alcuni bicchieri di Grog; rammentavo per la verità ben poco del racconto, a parte quel particolare delle sei dita, incredibilmente un caso praticamente unico nello spazio conosciuto, dove ...