1. Prometeo – Polìpete


    Data: 09/12/2018, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Autore: Ippolito, Fonte: RaccontiMilu

    ... fuori dai guai. Una nave di soccorso sarebbe partita al più presto. Ma ci sarebbero voluti molti, ma molti cicli, perché essa potesse raggiungerli. Nel frattempo si sarebbero dovuti adattare a vivere nel migliore dei modi possibili su quel mondo sul quale il destino li aveva sbattuti.
    
    Si erano avventurati sul pianeta, ed avevano scoperto di non essere poi stati così sfortunati. Il luogo dove erano atterrati, che gli indigeni chiamavano Hellas, era in grado di fornire loro tutto il cibo di cui avessero avuto bisogno. I luoghi erano ameni e le femmine della specie somigliavano moltissimo alle loro. E molte erano belle perlomeno quanto quelle che avevano lasciato a casa.
    
    Allo stesso modo, le loro compagne di viaggio avevano scoperto che anche i maschi non erano affatto disprezzabili. E sia gli uni che le altre avevano attinto a piene mani in quello scrigno di tesori insperati.
    
    Avevano compreso subito che i loro poteri – straordinari, per quel mondo – avrebbero potuto metterli in grado di controllarlo e dominarlo a loro piacimento. E così, anche per far passare un tempo d’attesa che sembrava interminabile anche per degli Eterni come loro, avevano cominciato a giocare con quegli esseri, con le loro vite ed i loro destini. Zeus, almeno all’inizio, aveva tentato di esercitare un qualche controllo su quell’insieme di giovani scatenati. Dopo qualche tempo, tuttavia, aveva compreso l’inutilità dei suoi sforzi e si era adeguato, contentandosi di un ossequio formale ai principi ...
    ... etici di base propri della Scuola alla quale si erano formati sul loro Pianeta natìo ed inserendosi spesso in molti dei giochi spesso sadici, ma non per questo meno divertenti, del suo equipaggio.
    
    Tre in particolare, si erano dimostrati poco controllabili. Hermes ed Ares passavano il loro tempo tra feste organizzate sulla nave e un’inesauribile caccia alle ragazze elleniche. Aphrodite, la bellissima Aphrodite, aveva usato tutto il suo straordinario fascino per portarsi a letto il maggior numero di uomini possibile, usando senza alcuno scrupolo quella particolarità genetica che faceva si, unendosi alla sua incredibile bellezza, che nessun maschio di qualsiasi razza potesse resisterle. E, del tutto priva di scrupoli, aveva messo in subbuglio tutta la Nave – quella che per i mortali aveva dato ormai il suo stesso nome alla montagna sulla quale si era posata – dandola via a chiunque, tra i membri dell’equipaggio, gliela chiedesse. Zeus compreso. Ovviamente a quel tempo il concetto dell’incesto era piuttosto vago. Avrebbe preso consistenza solo tra parecchio tempo. Ma in quei tempi, se il Comandante aveva voglia di divertirsi con la sua figlia più bella, si sarebbe incavolata solo la moglie. E così, infatti accadeva, ogni volta che lui e Aphrodite si mettevano a giocare…
    
    E Zeus giocava molto, bisogna dire. E non solo con la figlia: bastava che il suo sguardo a lunga gittata individuasse una fighetta mica male, tra gli umani, perché costei si ritrovasse subito sdraiata, nuda, ...
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