1. Prometeo – Polìpete


    Data: 09/12/2018, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Autore: Ippolito, Fonte: RaccontiMilu

    ... desideri diversi, vagando tra la vulva e l’ano. Poi la bestia decise………..
    
    * * *
    
    Polipete era al pozzo, quella mattina chiara del tempo degli Dei. Era piena di gioia, nel pensare a come sarebbero stati i prossimi giorni della sua vita. Già da molto tempo si era promessa a Leontèo, e tra poco sarebbe arrivato il momento nel quale la loro unione sarebbe stata benedetta dagli Dei. Gli Indovini avevano consultato a lungo l’Oracolo che infine aveva indicato la data più propizia alle nozze.
    
    Polipete (Poly, con l’accento sulla “y”, per gli amici) era bella, molto bella. Alta, snella e slanciata, gli occhi neri intensi, il suo seno era motivo di invidia per la stragrande maggioranza delle sue compagne. Il peplo bianco fissato su una spalla scopriva una pelle dalla grana finissima, dal colore rosato. Mentre camminava, le sue cosce lunghissime si profilavano chiaramente sotto quella morbida tunica che delineava anche, pur mantenendone il segreto, le linee di un ventre solo leggermente prominente ed, a volte, anche il rilievo del piccolo monte posto al loro incrocio.
    
    Ciò che Polipete non sapeva, era l’interesse che la sua vista aveva suscitato in due Dei, due cugini scapestrati come Ares ed Hermes. Per loro, l’avaria che aveva interrotto il viaggio dell’ “Olympos” l’enorme astronave sulla quale stavano svolgendo l’apprendistato, era stata una tragedia senza fine. Finite le corse eccitanti tra un Sistema Solare ed un altro. Finite le scorribande su pianeti ricchi di bellezza ...
    ... di ogni genere e di cose desiderabilissime, a cominciare dalle ragazze dei tanti mondi a radice umana. Finite le ubriacature, le stupende risse da osteria, prediletto passatempo di Ares. E le lunghe ore passate ai comandi della nave che Hermes, l’Allievo Pilota, non avrebbe mai lasciato, erano state confinate nel regno dei ricordi. Quei comandi azionati dal suo stesso pensiero e che lui non mollava mai, se non durante le soste sfrenate durante le quali loro due, assieme ad un paio delle loro sorelle/compagne più pazze, trascorrevano tutto il tempo sino alla nuova partenza alla costante ricerca del solo piacere nelle sue accezioni più varie e diverse.
    
    La loro prima crociera era risultata entusiasmante sinchè una spaventosa tempesta ionica aveva danneggiato irrimediabilmente gli strumenti di pilotaggio. Ed era stata una vera fortuna, se Zeus, il loro esperto Comandante, era riuscito, in extremis, a far poggiare l’enorme scafo in cima a quella montagna di un pianeta sconosciuto. C’era voluto poco, per capire quanto fossero gravi, i danni riportati dalla nave. Ed un rapido scambio di informazioni con il loro pianeta d’origine era servito per comprendere che non esisteva alcuna possibilità che loro riuscissero a ripararla. Per quanto bravo, Efesto, il loro Ingegnere Capo, mancava degli strumenti necessari. E data la complessità della struttura, basata su elementi quantistici, nemmeno tutta la loro Scienza, neppure quella del grandissimo Zeus, sarebbe potuta servire a tirarli ...
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