1. Non vengo a letto con te, ma tu... seconda parte


    Data: 07/12/2018, Categorie: Lesbo Autore: Honeymark, Fonte: Annunci69

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    Domenica mattina mi svegliai solo, alle 9. Non ero soddisfatto di come stavano andando le cose, anche perché non avevo programmato nulla per la domenica.
    
    Feci una doccia e poi, quando tornai in camera da letto, trovai che qualcuno mi aveva chiamato al cellulare. Era Rita. La richiamai.
    
    - Come va? – Mi domandò giuliva.
    
    - Bene, – mentii.
    
    - Dai, sento benissimo che sei scazzato.
    
    Non risposi.
    
    - È stato bello ieri, – continuò. – E questo grazie a te.
    
    - Ne sono lieto.
    
    - Non fare il broncio. – Disse, – Cosa fai oggi?
    
    - Pensavo di giocare a golf.
    
    Era una balla. Non mi ero iscritto a nessuna gara e francamente non ne avevo voglia.
    
    - Smettila, – disse. – Aprimi la porta e fammi entrare. Sono qui fuori da casa tua.
    
    Chiusi il telefono e andai alla porta. Lei era davvero lì che mi aspettava.
    
    - Avevo suonato un bel po’. – disse.
    
    - Ero sotto la doccia.
    
    Entrò senza complimenti e si mise a suo agio in salotto. Poi, stando in piedi, si girò verso di me.
    
    - Posso guardarti mentre ti vesti? – Mi disse mettendo giù la borsetta.
    
    – O preferisci che mi spogli anche io?
    
    Le andai incontro sorridendo.
    
    - Sei una sorpresa. – Ammisi.
    
    - Beh – disse avvicinandosi a me per baciarmi sulla guancia, – pochi si sarebbero comportati come te ieri sera.
    
    - Non mi devi niente, – La rassicurai.
    
    - Come no? – Ieri te l’ho promesso: se andava tutto in porto, potevi fare di me quello che volevi.
    
    - Vero, – risposi galante. – Ma sono cose che si ...
    ... dicono così…
    
    - E alla fine ci hai lasciate giocare senza volerti intromettere a tutti i costi.
    
    - Senti, – le risposi sinceramente. – Non voglio che tu faccia nulla controvoglia. Mi è sembrato che a te piacciano le donne e...
    
    - Mi piacciono “anche” le donne, – precisò. – Anzi, mi piace Debora. Che tu sei riuscita a mettermi a letto. Spogliati.
    
    Mi precedette in camera da letto lasciando cadere per terra i vestiti che si toglieva camminando.
    
    Io ero ancora un po’ incredulo e la seguii meccanicamente. Quando arrivò al bordo del letto che aveva usato la sera prima con Debora, indossava solo le mutandine. Si girò verso di me e aspettò che gliele sfilassi io. Mi inginocchiai, infilai le mani sotto gli slippini e glieli abbassai con delicatezza. Le guardai la figa, protetta da un triangolino curato di pelo. Poi alzai gli occhi per guardarla per intero. Mi guardava anche lei e allora mi accorsi che avevo ancora l’accappatoio. Allora mi alzai e lo aprii. Il pene stava dando bella mostra di sé e mi avvicinai ad abbracciarla.
    
    Dopo le languide abbracciate preliminari, lei scese con il gomito a toccarmi il cazzo. Dopo l’avventura della sera prima non me lo aspettavo e mi mossi sorpreso. La guardai in faccia.
    
    - Davvero ti piace il cazzo?
    
    - Sempre! – Rispose determinata. – È l’unica cosa che ieri sera mi è mancata.
    
    - Mi sembrava che non vi mancasse un cazzo…
    
    - Vero, ma mi manca adesso.
    
    Ding-dong…
    
    Improvvisamente aveva suonato il campanello della porta di ...
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