1. Francesca


    Data: 31/10/2017, Categorie: Tradimenti Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... corpo, forse in tutta l’anima, con una violenza stupida, ottusa, meravigliosa.
    
    Forse avevo anche voglia di possederla, di fare sesso con lei; e forse anche lei provava la stessa emozione.
    
    Ma non ne avevamo il coraggio.
    
    “Ti ricordi quella sera al rifugio?”
    
    “Quando dovemmo dormire nello stesso sacco a pelo perché ci avevano lasciati soli ed io non trovai il coraggio nemmeno di baciarti?”
    
    “Si … credi che riusciresti ancora a dormire con me senza cercare di forzarmi a fare l’amore?”
    
    “Io so che lo farei. Perché?”
    
    “Perché sento di volerti; perché so che solo con te potrei fare l’amore dopo la morte di Carlo; perché tu e Carlo eravate così vicini che farlo con te sarebbe quasi farlo con lui. Ma ho paura: ho paura di calpestare la sua memoria e proprio col suo amico migliore; e ho paura che, se mi innamoro, poi non avremo più scampo.”
    
    “Io e Carlo non abbiamo mai avuto paura l’uno dell’altro, soprattutto in ordine ai sentimenti; e nessuno dei due ha mai cercato scampo da qualche pericolo. Io ti amo e sono pronto ad assumermi il rischio di amarti, così come mi assumo la responsabilità di denudarmi e denudarti nello stesso letto senza che questo impegni altro o incida su altro.”
    
    Francesca si stava già spogliando ed io facevo altrettanto.
    
    Quando me la trovai nuda davanti, ebbi un momento di languore, al limite dello svenimento: era bellissima, armoniosa, elegante, perfetta, quasi angelica.
    
    Mi guardava quasi con la stesa ammirazione e ci trovammo ...
    ... stretti tra le braccia: non potei evitare che una violenta erezione le mandasse il membro contro il pube e la sentii fremere: la baciai e la accarezzai dolcemente sui seni, sul ventre.
    
    “Prendimi, ti voglio.”
    
    “Ti amo!”
    
    Riuscii a rispondere: e fummo sul letto; io ero dentro di lei, anzi nel paradiso terrestre a cogliere la mela proibita.
    
    Passarono alcune settimane, durante le quali vivevo le notti a casa di Francesca e le giornate nello studio dove Mirella continuava a non lavorare, nonostante i richiami dell’impiegato addetto che l’avvertì che era a rischio di licenziamento per assenteismo.
    
    Nella casa che era stata la nostra, ormai non ci andava più nessuno, avendo Mirella preso l’abitudine di passare le notti chissà dove.
    
    Una mattina chiese , molto formalmente, di essere ricevuta e mi avvisò che le sue carte di credito non funzionano più e che dovevo rinnovarle.
    
    “Le mie funzionano e bastano quelle.”
    
    “E io?”
    
    “Tu hai un conto?”
    
    “No”
    
    “E allora, come puoi avere delle carte di credito?”
    
    “Avevo le tue.”
    
    “Avevi? Adesso non le hai più. Se hai bisogno di soldi, impara a guadagnarli.”
    
    “Va bene, venderò qualche gioiello.”
    
    Le chiesi se aveva risolto i problemi con l’impiegato incaricato dei rapporti con il personale; mi rispose che non gliene fregava di essere licenziata.
    
    Inutile cercare di farle capire che perdeva qualunque diritto; non le interessa.
    
    Approfittai del momento per avvertirla che stavo per dare in affitto l’appartamento dove ...
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