Loredana docile e ubbidiente... - Racconti Erotici

Loredana docile e ubbidiente...

... una mezzoretta, e mentre mi interrogava sui miei gusti sessuali, notai nel suo atteggiamento e nel suo sguardo, qualcosa che mi fece pensare di essere stato da lei ormai accettato, almeno per l’aspetto fisico.

NEL MENTRE SCAVAVA NEL MIO INTIMO, accavallò le gambe serrandole con delicatezza, volendo forse mostrarmi la balza delle autoreggenti nere che indossava.

Accorgendosi che il mio sguardo puntava sulle sue gambe, mi chiese se amassi la lingerie e quale fosse il colore dell’intimo femminile da me preferito.

Scrollatami di dosso la timidezza, non esitai a risponderle che già da ragazzino la lingerie in pizzo nero mi aveva eccitato e che in assenza di mia madre, aprivo il cassetto di camera dove lei riponeva l’intimo e mi masturbavo guardando quei capi, oggetto delle mie fantasie di adolescente.

Al termine della mia breve confessione, Eleonora mi fisso, con il capo fece un cenno di approvazione e si alzò, posando nel contempo sul tavolo l’importo della consumazione.

Ci incamminammo lentamente verso l’abitazione della coppia che si trovava poco lontano, in Via de' Calzaiuoli.

Non ebbi più dubbi sulla condizione sociale di quella signora che vestiva abiti di classe ed abitava nel centro storico di Firenze, quando lei aprì il portoncino di casa e mi invitò ad entrare in quell’appartamento arredato con autenyici pezzi di antiquariato fiorentino fine settecento.

In quella casa non vi era traccia di Arturo ed io non chiesi di lui.

MI CONDUSSE, dopo aver ...

... attraversato un ampio salone, in una delle stanze affacciate su di un ampio corridoio con alcuni quadri d’autore alle pareti.

Con voce delicata e sensuale mi indicò un divanetto antico di noce scuro e poi scusandosi si allontanò, uscendo lentamente.

Il locale dove mi trovavo era ampio una trentina di metri quadri, cera un angolo salotto e un grande letto a baldacchino, anch'esso antico.

Nell’attesa la curiosità crebbe e mi prese smaniosamente l’istinto di esplorare ogni angolo di quell’ambiente, con l'idea di trovare almeno un oggetto ricollegabile al sesso.

Pensare che durante il viaggio verso Firenze, avevo immaginato la loro casa cosparsa di oggetti fallici in bella mostra e un televisore acceso su scene pornografiche.

Nel mentre divagavo in modo disordinato con la mia mente, ecco che lei tornò mostrandomi con giusto orgoglio la sua fisicità esuberante e la sua naturale dose di sensualità.

Sandali color oro con tacchi a spillo, autoreggenti con balza di pizzo, culotte alla brasiliana, corsetto strettissimo in vita, guanti lunghi fino alle spalle, una pelle curata color bronzo, liscia e vellutata.

MI PRESE PER MANO, mi accompagno sul letto e mi disse con voce delicatamente sensuale: se lo vorrai da questo momento sarai il mio oggetto, ti condurrò nel mondo della sensualità più profonda, lontano dai pensieri che quotidianamente ci affannano, alla scoperta dei tuoi istinti innati .

Poi,per tranquillizzarmi, aggiunse che non avrebbe seguito alcun metodo di ...