1. Loredana docile e ubbidiente...


    Data: 17/11/2018, Categorie: Trans Autore: Loredana, Fonte: Annunci69

    LEGGENDO attentamente l'annuncio riportato su quel famoso giornalino"specializzato"(internet in quegli anni era poco usato), ne rimasi incuriosito.
    
    Arturo ed Eleonora cercavano un "tipo remissivo" pronto a soddisfare i loro voleri e i loro desideri più intimi, senza precisare quali fossero praticamente le loro esigenze.
    
    Aggiungevano perentoriamente: "devi essere docile, ubbidiente e devi assolutamente fidarti di noi!".
    
    Il primo contatto doveva essere telefonico, sarebbero stati loro a chiamare al numero che il possessore dei requisiti, avrebbe dovuto lasciare in bacheca.
    
    I soliti curiosi avrebbero dovuto desistere, in quanto la coppia non avrebbe avuto difficoltà a smascherare i "perditempo".
    
    Consapevole che la mia non fosse semplice curiosità e convinto intimamente di poter rispondere alle loro esigenze con spontaneità e naturalezza, risposi così all'annuncio: sono intimamente docile, aperto ai desideri altrui, con partecipazione fisica ruolo passivo, ma cerebralmente molto attivo 34745..
    
    TRASCORSERO una trentina di giorni allorquando, una sera, ormai rassegnato, risposi ad un numero sconosciuto pensando di mandare a quel paese il classico operatore di un qualunque call center.
    
    Con la sua chiara e decisa voce femminile Eleonora si presentava e senza indugi avviava la sua selezione telefonica, quasi si trattasse di un test d’assunzione: età, caratteristiche fisiche, assenza di peli, dipendenza da fumo e da alcol, frequentazioni sessuali abituali, ruolo ...
    ... sessuale, tendenze bds, numero di cellulare, eccetera, eccetera.
    
    Ad un certo punto quasi mi spazientii pensando ad una presa per il culo, quando udì la voce di Arturo che categoricamente scandì , con inequivocabile accento fiorentino, tre semplici parole: "ti faremo sapere".
    
    RITORNARE, dopo tanto tempo, nella città dove avevo svolto i miei studi più importanti, fu emozionante, provai una sensazione strana nel rivedere e ripercorrere quelle strade del centro dove, ritardatario, di giorno correvo, e di sera camminavo lentamente, godendomi quei pezzi di storia che donano perennemente fascino a quei luoghi.
    
    Eleonora mi attendeva alle 15 in punto al Rivoire, l’avrei riconosciuta dal cappello di pelliccia e dai guanti in pelle anch’essi con pelliccia; mi avrebbe atteso seduta ad un tavolo del dehors che si affaccia sulla splendida piazza.
    
    Giunsi al Rivoire con qualche minuto di ritardo e lei era già lì con il suo cappello di pelliccia, i guanti in pelle, un paio di stivaletti tacco alto, e un vestitino di seta appena al di sopra del ginocchio; tutti capi sobri e inequivocabilmente griffati.
    
    Fece un cenno con la mano aperta indicandomi la sedia di fronte a lei, poi guardando verso il cameriere mi chiese che cosa desiderassi.
    
    In quel momento, una sensazione strana mi aveva pervaso, pensai un poco emozionato che un rum mi avrebbe aiutato a vincere la mia innata timidezza di fronte a quella donna sulla quarantina dall’aspetto alquanto piacevole.
    
    Restammo seduti lì ...
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