1. Divina


    Data: 16/11/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: giessestory, Fonte: xHamster

    ... principale, tramite un amico di mio marito: si autodefiniva come una specie di "psicologo; un trainer, esperto nel curare l’immagine pubblica dei VIP".
    
    Quando venne a cena la prima volta mi turbò: scuro di pelle, naso aquilino: I capelli neri e lisci, e un paio di baffi folti e scuri.
    
    Per tutta la sera non mi guardò mai. Parlò di me sempre in terza persona, chiamandomi: 'La sua signora' mentre discuteva col mio uomo.
    
    Non mi offesi, forse perché avevo l'autostima sotto i piedi in quel periodo.
    
    Sposare quell'uomo anziano e interessato mi era sembrata la soluzione a tutti i miei annosi problemi. Non rischiavo più di morire di fame, è vero, ma imparai che soltanto tu puoi fare qualcosa per te stessa. Gli altri hanno sempre uno scopo, sempre.
    
    Certo non parlo d'amore, e come potrei? Non sono mai stata amata veramente e, io stessa, sono stata incapace di amare qualcosa... se non la musica, la mia bella musica, unica consolazione, anche adesso che la voce si è rintanata giù, giù, nel torace e non vuole più saperne di uscire... e il pubblico, poi, ho amato essere nota, apprezzata, applaudita, come una dea.
    
    Makis, sembrava fosse greco, e conosceva la mia lingua d'origine ma parlava molte lingue. L'ho sentito conversare in francese, italiano, spagnolo e inglese, questo è certo, ma non sarò mai sicura riguardo al suo paese d'origine.
    
    D'altronde non parlava mai di lui, mai!
    
    Pochi giorni prima, una grande sarta, aveva risposto picche a mio marito: dopo avermi ...
    ... pesata con lo sguardo, devastandomi il corpo e l'anima. Ero entrata in sartoria gongolante, ne uscii svuotata, morta.
    
    - Mia cara, non posso fare niente per te; torna quando potrai indossare una '42! –
    
    Poi, come dal nulla, comparve “Lui”.
    
    Makis chiese che gli venissi affidata totalmente, come stesse trattando l'addestramento d'un cane, eppure non mi ribellai, e nemmeno mio marito.
    
    Ora sono certa che quell’uomo dovette intervenire sulle nostre menti.
    
    Mi prese, alle sue condizioni. Sei mesi dopo, la sarta raggiante, non riusciva a credere ai suoi occhi. Mi amò da subito e divenne la mia amica più fidata.
    
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    Mio marito fece preparare una stanza al piano terra, apposta per Makis.
    
    Tutto cominciò una mattina, era mercoledì: da quel momento Lui prese in mano la mia vita e la stravolse per sempre. Dopo quella cena non l'ho mai più visto mangiare, né saprei dire se mai dormì veramente in camera sua.
    
    Dal canto mio ero praticamente reclusa; potevo andare fuori solo all'alba, accompagnata da una domestica, come un cagnolino che si porta a spasso quando glia altri non vedono.
    
    Dopo, rientravo nel mio appartamento e rimanevo sola con Lui fino alle diciassette. Nessuno poteva entrare, nemmeno mio marito.
    
    Il pranzo, una dieta ricca di carboidrati, carne e frutta, lo lasciavano su uno sgabello, fuori dalla porta.
    
    Quel famoso mercoledì ero a disagio, avevo da poco fatto colazione e mi ritrovai da sola con quello che, per me era uno sconosciuto.
    
    Chiuse la porta a ...