1. Jole, io e gli altri.


    Data: 21/09/2017, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Zindo, Fonte: Annunci69

    ... chilometri.
    
    Almeno lì si poteva scegliere tra due cinematografi, una discoteca, un bar con biliardi o anche la semplice pasteggiata per il corso, con un occhio rivolto alle vetrine ed uno alle ragazze.
    
    Qualche volta ci si spingeva anche oltre questa cittadina, verso il capoluogo di provincia, solo perché lì c'erano zone battute da prostitute. Ma accadeva di rado.
    
    Ci accontentavamo spesso delle limonate con le ragazze rimorchiate nella discoteca o a fare quattro chiacchiere con alcune che si abbordava durante le passeggiate in centro. Poi, almeno da quanto mi ero aggregato io, due sole volte eravamo andati fino alla zona delle puttane; una delle due non per scoparci ma per divertirci a guardarle o a contrattare per poi non concludere .
    
    Un pomeriggio piovigginoso eravamo andati a ballare, ma non nella solita discoteca in città, in una specie di balera d'altri tempi in un paese più grandicello del nostro ma non di molto.
    
    Il mio amico Osvaldo che c'era già stato ci aveva assicurato che si cuccavano le ragazze facilmente.
    
    Il termine cuccare era vago, poteva anche significare disposte a stare in compagnia, non necessariamente anche disposte a pomiciare o addirittura a far sesso.
    
    Invece in quell'occasione Enrico “cuccò” (nel senso di rimorchiare, in questo caso) una bella sventolona sui trent'anni, tutta curve e di carni ben sode, con il problema del come tornare a casa con le peggiorate condizioni atmosferiche.
    
    Soluzione ovvia al suo problema: noi avevamo la ...
    ... macchina, l'accompagniamo noi; cioè Osvaldo, proprietario e conducente del mezzo.
    
    Enrico che aveva "agganciato" la donna avrebbe preteso di avere in prestito la macchina, ed accompagnarla da solo.
    
    Osvaldo non aveva preso neanche in considerazione una simile proposta, anzi, un po alla maniera solidale dei moschettieri, disse che insieme eravamo usciti, insieme saremmo rimasti fino al ritorno e che la Jole, così si chiamava la maggiorata fisica, l'avremmo accompagnata tutti, tanto la sua macchina era omologata per trasportare fino a cinque persone.
    
    C'era stata anche una breve discussione tra Enrico ed Osvaldo, il primo aveva detto: "Che cretino che sei, non hai capito le mie intenzioni”.
    
    Osvaldo gli aveva risposto “Cretino sei tu che non hai capito le mie di intenzioni”.
    
    Aveva vinto Osvaldo perché come proprietario della vettura aveva avuto un maggior potere decisionale, però aveva fatto guidare Enrico. Per “consolarlo” disse, invece lo aveva penalizzato. Enrico e Mimmo sedettero davanti, io, Osvaldo e Jole di dietro. Jole in mezzo.
    
    Vi assicuro che io non avrei mai trattato una donna come Osvaldo trattò Jole: come se fosse stata una prostituta. Portò subito le sue mani sotto la gonna e dentro la camicetta, per toccare cosce e tette; la bocca più che per parlare la uso per sbaciucchiare il collo, la spalla e l'orecchio di lei.
    
    Con stupore presto mi ero reso conto che non era Osvaldo da recriminare per la sua faccia tosta, ma io per la mia imbranataggine. Fu ...
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