1. 049 – Monica e l’incesto


    Data: 31/10/2018, Categorie: Etero Incesti Sesso di Gruppo Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    ... colò all’interno del mio apparato digerente; lui si munse il cazzo per far uscire tutto lo sperma che ancora aveva dentro l’uretra e me lo sbatté violentemente sulle labbra scrollando cosi le ultime gocce di sborra; il bastardo le raccolse con le dita e me le infilò in bocca per farmele ingoiare.
    
    Quando mi alzai in piedi vidi che inginocchiata davanti alla poltrona dove mamma stava semisdraiata vi era mia sorella Lorenza che con il viso tra le sue cosce spalancate, gli leccava la figa. Essa mentre la leccava, con la mano immersa fra le gambe, si stava facendo un ricco ditalino. L’altra mia sorella Claudia, assisteva allo spettacolo, sdraiata sul tappeto, accarezzandosi contemporaneamente i capezzoli e sditalinandosi il clitoride.
    
    Quando riuscii ad allontanarmi da questa orgia famigliare, entrai in camera mia e mi chiusi dentro, poi, mi buttai sul letto e mi misi a piangere a dirotto.
    
    Il giorno seguente, quando i postumi dell’alcool furono assorbiti, a pranzo mio padre, a nome di tutti si scusò con me e mi disse che erano successe cose spiacevoli e che io li avevo in qualche modo provocati, con lo spettacolo che avevo offerto con Dario in camera mia. Loro erano colpevoli perché non avrebbero dovuto fare ciò che avevano fatto, ma che erano profondamente delusi, nel vedere la loro bambina, la più piccola della famiglia, la più coccolata, comportarsi come una navigata puttana da strada.
    
    Da quella volta, per un certo periodo di tempo, tutto tornò alla normalità o ...
    ... quasi, ma in me restavano quelle sensazioni, che le cose, non sarebbero mai più potute andare, come andavano prima del fattaccio. Ad esempio, ogni volta che salutavo mio padre, baciandolo mentre se ne stava seduto in poltrona, avevo sempre il timore, di sentire la sua mano fra le mie gambe. Vedevo spesso nella mia mente i cazzi dei miei fratelli penetrarmi in bocca, ne percepivo il sapore aspro e gustavo altresì il sapore del loro sperma sulla mia lingua. Spesso immaginavo mia madre che si faceva leccare la figa da mia sorella, rivivevo insomma , dentro la mia mente, il film di quella serata triste e trasgressiva.
    
    Poi un giorno per liberarmi di questo gravoso peso, mi decisi a confessare alla mia amica migliore, tutta questa situazione e le risposte che ricevetti, furono, sotto un certo aspetto, disarmanti, ma furono anche, un raggio di luce nelle tenebre del mio cuore e del mio cervello.
    
    Luisa, così si chiama la mia amica, dopo il mio racconto, mi guardò sorridendo ed iniziò a raccontare a me le sue esperienze, lei aveva sperimentato più o meno alla mia stessa età una situazione analoga e ancora oggi, continuava a viverle con tranquillità e trasporto, consapevole che era comunque amore, sesso e amore. Lei mi spiegò per filo e per segno ogni risvolto della sua lunghissima avventura e così, un giorno conobbi a casa sua i suoi genitori, suo fratello e sua sorella. Luisa, apertamente, spiegò in breve ai suoi le mie esperienze e loro, per tutta risposta, sorrisero e si ...