1. Dar figli alla patria


    Data: 28/10/2018, Categorie: Cuckold Dominazione / BDSM Etero Autore: taboo, Fonte: RaccontiMilu

    ... quelli che non andavano a scuola a non aver chiaro cosa fosse il sesso. Eri minorenne finch&egrave non ti sposavi. Prima del matrimonio, andavi al bordello e imparavi cosa dovevi fare, mentre la donna veniva istruita dalla mamma che glielo spiegava. E questa era l’educazione sessuale.
    
    Non ero piccolo, avevo gia i peli sul pube e qualcuno intorno ai capezzoli e sullo sterno. E anch’io, come molti miei coetanei dell’epoca, avevo scoperto il sesso in maniera casuale e morbosa. E dopo la visione di quel rapporto gironzolai tra i campi cosciente di essere più consapevole del mondo, della vita e quindi di me stesso, e guardavo la natura intorno a me in modo del tutto differente.
    
    Quando arrivò la notte tutti andammo a dormire. Io e i miei fratelli alcuni in cucina e altri nello stanzone, i miei nella loro camera da letto. Era piena notte e tutti dormivano, meno che io. Ero irrequieto e quasi preoccupato. Ora all’esigenza di responsabilità si era unita una certa consapevolezza. Volevo fare qualcosa. Ero sdraiato sul materassone di paglia, e anche se era buio avevo gli occhi sbarrati e guardavo il soffito. Ero indeciso se farlo o meno. A un certo punto, raccolsi tutte le mie energie e buttai fuori le indecisioni della paura, e quasi in trance, lento, mi alzai in piedi. Mi diressi verso la camera da letto. Passavo tra i miei fratelli che dormivano.
    
    Entrai nella stanza dei miei. Anche loro dormivano. Si sentiva la puzza del vino, mio padre aveva bevuto molto anche stasera. Mi ...
    ... avvicinai a mia madre, non era sotto le lenzuola e aveva un camicione da notte come si usavano all’epoca. Cercai di parlare, ma la voce, non capivo perch&egrave, non mi usciva. “mamma!” avevo la voce bassissima e non riuscivo a parlare con sicurezza. Mia madre dormiva ancora; allungai una mano verso di lei e le toccai un braccio: “mamma!”. Un secondo di stupore, mia madre aprì con difficoltà gli occhi e quando, mettendomi a fuoco mi riconobbe, disse “che vuoi?”
    
    “Eh… vi ho visti oggi, tu e papà”
    
    “e allora?”
    
    “volevo chiederti se posso farlo io quella cosa che a papà non riusciva”
    
    Mi fissava. Lenta, con il volto impassibile che non emanava nessun tipo di emozione, allungò la mano verso di me; con la punta delle dita, sollevò un poco la maglietta e appoggiò le dita sul mio pancino, all’altezza dell’ombellico. Trasalìi. Sentivo una sensazione strana, dolorosa e piacevole allo stesso tempo, tanto che incominciai a tremare.
    
    “Ma lo sai come si fa?”
    
    Non riuscivo a parlare. Feci solo no con la testa. Con l’altra mano, mise due dita all’orlo del mio pantaloncino e lo tirò giù, appena sotto lo scroto. Girò la mano con il palmo verso l’alto; incominciò a strofinare il palmo sul mio pene, un po’ veloce e con decisione. Sfru-sfru-sfru-sfru. Vidi il mio pene diventare duro. Ancora non mi era successo, e io non capivo se era una cosa buona oppure no.
    
    “sali sul letto” disse. Papà, nell’altra piazza, dormiva profondamente. Mamma si sdraiò con la schiena sul letto, mentre si ...