1. Yolande (di anonimo) estratto dal confessionale dell'abate del monastero di st. gath.


    Data: 25/10/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: cuckold211, Fonte: Annunci69

    NOTA NECESSARIA
    
    Per chi non avesse letto la Prefazione riportata nel primo scritto di Yolande, va precisato che le varie storie, pubblicate con tale titolo, non sono di mia fattura, ma di "anonimo" della letteratura libertina francese.
    
    Io, su ispirazione dell'utente del sito "Lady Charme" e ricalcando un po' quelle che sono le sue inclinazioni in tema di Trasgressione, propongo un adattamento ed una rimodulazione delle storie contenute nell'elaborato originale. In linea di massima quell'elaborato è composto da un epistolario, e, di tanto in tanto, compaiono "estratti da diari", che servono a dare continuità alla narrazione anche se possono tranquillamente esser letti ciascuno come storia a sé stante.
    
    Il seguente, ad esempio, è un estratto dal confessionale dell'Abate del Monastero di St. Gath, dove era tenuto in educandato Evelyn, il figlio della Regina Yolande. Spero di non apparire blasfemo.
    
    BUONA LETTURA.
    
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    Sono un uomo di fede e timorato. Ho impartito, per tutto il tempo che il giovane rampollo è stato in Monastero, tutte le discipline possibili, dal bon-to alla musica, dalla lingua alle arti, alle scienze, così da fargli affrontare il mondo esterno come si conviene e non da sprovveduto.
    
    Egli è stato sempre un discepolo attento e volenteroso, tanto da carpire il mio affetto quasi come un figlio, ma ora dovrà tornare dalla real madre, la Regina Yolande.
    
    Giunse a prendere il principe Evelyn una ...
    ... certa contessa Helga, la quale possedeva tutte le credenziali che le conferivano l'autorità di prendere in consegna il principe e condurlo alla madre.
    
    Questa donna proveniva dal mondo esterno e portava con sé le tentazioni mortali e il dolce profumo della carne.
    
    Ancora ora non so, se davanti a me, sciagurato peccatore, nella mia nuda cella, c'era un demonio travestito da angelo, o effettivamente un angelo per farmi assaporare le delizie del Paradiso.
    
    Aveva capelli ricciuti color oro ramato; il busto dell'abito di seta si sollevava, gonfio, in cadenza con i suoi fascini nascosti: due sfere di neve che danzavano ritmicamente ad ogni suo respiro.
    
    L'abito modellava i suoi fianchi opulenti; le sue gambe seducenti nelle calze nere di seta trasparenti; le ginocchia rotonde; la noncurante rivelazione delle giarrettiere di seta lavorata; la bianchissima carne di cosce nude e tornite, erano lì, davanti ai miei occhi... quale eccitante tentazione!
    
    Le diedi il benvenuto, le offrii un bicchiere di vino delle nostre cantine, bevvi con lei... bevvi ... ancora... fino a quando il mio stato di agitazione apparve ormai evidente.
    
    Infatti gli occhi di lei divennero di un grigio liquido ed il volto era cosparso di vivo rossore.
    
    Prese a farmi intime domande: come facevamo noi frati a tenere a freno gli stimoli della carne, ad esempio.
    
    "Figliola, in seminario si praticava l'omosessualità e, in quel modo, o da soli, nel chiuso della propria cella, si cerca di alleviare l'ardente ...
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