1. Giochi Pericolosi I


    Data: 19/10/2018, Categorie: Masturbazione Autore: Mosus, Fonte: EroticiRacconti

    ... piatto-doccia lasciato aperto, lei si stava togliendo gli ultimi capi di vestiti e aveva addosso la gonna ed il reggiseno bianco, la vidi abbassarsi a novanta gradi per sfilarsi la gonna, mostrandomi inconsciamente le natiche sode con una piccola mutandina che copriva la sua nudità. Istintivamente mi passai una mano sul pacco che era in procinto di mettersi sull’attenti, la vidi ritirarsi dietro la porta, e poi raggiugere la doccia molto lontana dallo specchio così che non riuscii a coronare il mio sogno di vedere le sue nudità.
    
    La serata fu molto tranquilla, con Claudio più loquace del solito, io invece, mi ritirai dietro uno strano silenzio da cui nemmeno le carezze sul viso di Francesca, vivamente infastidita per le poche attenzioni che le stavo riservando, riuscirono a risvegliarmi. Il mio pensiero era fisso su quei globi di carne trattenuti dal reggiseno bianco che avevo visto qualche ora prima, mi trovai a fantasticare sue di lei, sul profumo che aveva, mi interrogai se anche i vestiti avessero il suo odore. Federica era bona ed io ne ero attratto.
    
    Io e Claudio tornammo a casa intorno alla mezzanotte, con lui che mi pregava di non far rumore a causa della presenza del padre, che l’indomani si sarebbe svegliato presto per raggiungere il posto di lavoro. Mentre lui si cambiava in camera sua, io fui raggiunto da Federica, che indossava una vestaglia da notte, di quelle bianche e senza maniche, che le arrivava a metà cosce, mi abbracciò e mi diede i suoi soliti baci ...
    ... sulle guance e mi disse: «Max fatti tranquillamente la doccia, Claudio se la farà domattina, io intanto ti prendo qualche vestito di Claudio da metterti per la notte, intanto tieni le pantofole. Tu intanto va in bagno, ti ho preparato tutto l’occorrente e l’ho appoggiato sul mobiletto di fianco alla doccia». Io le risposi: «Fede, grazie mille, sei sempre tanto gentile con me» e la riabbraccia a mia volta. Lei ridendo mi diede un bacio sula fronte, eravamo stretti, nel corridoio buio, con la sua vestaglia premuta sul mio corpo e i nostri nasi quasi a sfiorarsi. Rimanemmo così per qualche secondo, occhi miei fissi negli occhi suoi finché lei ruppe gli indugi ed ingoiando un nodo che le si era stretto in gola si allontanò dicendomi «buonanotte Max, a domani» e andò in camera ancheggiando come al solito.
    
    Io rimasi per un po’ in corridoio e poi entrai in bagno aprendo la doccia, quella donna mi aveva magicamente stregato. Spogliandomi mi accorsi del bozzo che conservavo nei pantaloni, chissà se Federica, così attaccata a me com’era lo aveva sentito, ma prima di pensare ad una qualsiasi figuraccia che avrei potuto fare i miei occhi furono catturati da un cesto di vimini adagiato al muro dieto la doccia. Con gli occhi rossi e le mani tremanti di libidine oltrepassai la soglia dell’onestà con il pensiero malato di frugare l’intimità della famiglia del mio amico, allungai le braccia a togliere il coperchio della cesta, e vi misi le mani, frugando alla ricerca dell’unica cosa che mi ...