1. Campeggiatori


    Data: 18/10/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: geniodirazza 6, Fonte: EroticiRacconti

    Il 1980 è stato un anno di svolta nella mia vita. All’inizio, avevo avuto quasi la sensazione di una rinascita dopo una lunga crisi depressiva. Il fallimento del matrimonio e la conseguente separazione non solo mi avevano precipitato in una condizione imprevista e difficile da gestire, per chi aveva sempre vissuto in una famiglia e che di colpo si trovava a dover affrontare il menage da single (anche se l’espressione non era ancora così diffusa); ma mi aveva anche costretto ad trasferimento volontario, ma inevitabile per le condizioni di vita nella piccola città di provincia dove viveva la mia ex moglie. L’incontro con Erika fu fondamentale per riprendere contatto con l’entusiasmo della vita e, di più, per aprire orizzonti nuovi che erano sollecitati sia dalla cultura da cui lei veniva e che favorivano la mia naturale tensione alla libertà ( o al libertinaggio, come aveva sostenuto la mia ex moglie); sia anche dalla destinazione del trasferimento, il nord industriale e ricco che consentiva a tutti di lasciare sbrigliare la fantasia. Tra tutte le novità che il nuovo status mi propose, principale fu certamente il recupero di certe intenzioni giovanili (o addirittura fanciullesche) che il territorio di vita precedente relegava nella sfera intoccabile dei sogni se non delle utopie: sopra tutte, il mito del campeggio in un campo di nudisti sulle spiagge di quella che era ancora, a quel tempo, Jugoslavia.
    
    Si era tanto fantasticato, nelle lunghe meditazioni da basilischi lungo ...
    ... il corso della cittadina di origine, che l’idea solo di poter toccare il mito con le dita mi mise le ali ai piedi e, in men che non si dica, avevo realizzato, da un vecchio furgone comprato a pochi soldi, una sorta di piede a terre viaggiante intorno al quale costruivo arditissime ipotesi di amore libero a go go. Venne, finalmente, il battesimo del fuoco, quando ormai stavo per esplodere dall’ansia; percorremmo sullo sbuffante camioncino tutta la Padana in una sola tirata, ma alla frontiera ci bloccò una coda infinita e le lungaggini burocratiche di frontiera che, al tempo, erano ancora fastidiose e lente. Ne approfittammo per sperimentare, sulla piazzola di un distributore, l’efficacia del camper fatto in casa. Il giorno dopo, altra tirata alla morte lungo le strade appena percorribili (e comunque classificate europee) dell’Istria, finché leggemmo con sollievo “Natur Kamp” e prendemmo coscienza che davvero c’eravamo e che l’avventura poteva cominciare. Dopo un giro lentissimo per una minuziosa perlustrazione, scegliemmo il margine di una radura stranamente libera e abbastanza vicina ai servizi (primordiali, per la verità, ma per noi indispensabili, non essendoci dotati del water chimico apposito per i camper). Non passò la mattinata che, al ritorno dal mare, trovammo piantata nel centro dell’area libera una tenda di stile piuttosto antico, con accanto una Skoda con targa ungherese, che ci pose qualche dubbio sulla felicità della scelta.
    
    Quando però i nuovi vicini tornarono ...
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