1. La collega d'ufficio (4)


    Data: 16/10/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Re Artù, Fonte: EroticiRacconti

    ... bocca fu utilizzata come secchio di raccolta: le strizzai il mocio sopra la sua bocca spalancata e le feci ingoiare tutto. Mamma mia, come era diventata: era pronta a tutto, non protestava: poteva bastare la minaccia di sputtanarla a farla sottomettere in quella maniera umiliante? Il pensiero mi accompagnò per tutta la notte: precedentemente avevo congedato Riccardo, che mi chiese di poter ancora partecipare alle nostre performances, non gli promisi nulla ma ci scambiammo i numeri di telefono; intanto Silvana si era rivestita, aveva i capelli biondi ed il bellissimo viso lordati dai liquidi che le avevamo rovesciato addosso. Quella notte, come detto, rimasi sveglio, accanto a mia moglie, a rimuginare sui fatti del giorno ( ciò mi provocò un'erezione che cercai di combattere, non potevo mica svegliare mia moglie nel cuore della notte per soddisfare i miei bisogni sessuali! Con Silvana, pensai, lo avrei potuto fare!!) e sul comportamento della mia collega. Possibile che esistessero persone che si sottomettevano alle più ignobili voglie di qualcun altro, senza ribellarsi o almeno protestare? Anzi, sembrava che ci godevano! Mi ripromisi di chiederlo direttamente all'interessata appena se ne fosse presentata l'occasione. Questa si sarebbe potuta presentare appena due giorni dopo il nostro festino con Riccardo: dovevamo vederci per questioni d'ufficio insieme ad altri colleghi: durante la riunione, però, Silvana mantenne quel suo atteggiamento altezzoso, di chi ha la puzza ...
    ... sotto il naso, del “sono tutto io e voi chi siete?”, che mi fece venire subito voglia di vederla nuovamente sottomessa, facendole subire tutte le mie più basse voglie e, quindi, soprassedetti, dal chiederle del suo comportamento . Proprio nel primo pomeriggio mi chiamò Riccardo, chiedendomi cosa c'era nell'aria e se avesse potuto portare l'amico del cuore, al quale, evidentemente, aveva raccontato tutto l'accaduto con Silvana. Gli proposi di vederci , ma a casa sua, in modo da avere più tempo ed agio. Ci pensò un attimo e poi mi disse: “I miei rientrano alle otto, ti va bene?” “ Si, ci vediamo verso le tre” “Mi raccomando passa dal garage, ti aspetterò lì, e poi con l'ascensore arriveremo al mio piano: sai ci sono i vicini che non si fanno i cazzi loro....! “ “Ok, e porta il tuo amico!”.
    
    Il giorno dopo la convocai e le accennai al programma del pomeriggio, anticipandole solo che non saremmo stati in ufficio, così che da non prendere impegni con il direttore, ma tacendo sui partecipanti e sul luogo. “ Si, signore grazie!” Alè trasformazione avvenuta. Cominciai con le vessazioni: si sarebbe dovuta vestire in modo molto appariscente: blusa bianca, minigonna con calze autoreggenti senza biancheria intima, né sopra né sotto, sarei passato a prenderla verso le due e mezzo. Puntuale come una cambiale mi presentai davanti a casa sua, lei era già sul marciapiede, e, se non fosse stato per l'ora, poteva essere tranquillamente scambiata per una mignotta, invece era una bellissima e ...