1. Il meccanico e la cougar


    Data: 26/10/2017, Categorie: Etero Autore: sormejo, Fonte: Annunci69

    ... la vita accostandosi alla mia schiena.
    
    Io annusai il suo profumo.
    
    Mi piacque molto e glielo dissi.
    
    “Anche tu hai un buon profumo Francesco” disse sussurrando e stringendomi il petto da dietro.
    
    E di nuovo, alle sue parole una incontrollabile erezione mi fece gonfiare la patta dei jeans.
    
    "Hai un gran bel fisico!" disse lei mentre spostava le sue mani dai miei pettorali agli addominali, (le ore passate in palestra erano state proficue in questo senso…) all’inizio timidamente, con la scusa di reggersi e poi “toccando “ in modo inequivocabile.
    
    Infine abbassò le mani a livello dell’ombelico e sfiorò con il mignolo la cappella, che era salita quasi a quel livello.
    
    Quindi, sfacciatamente, prese il mio cazzo con la sua mano destra sussurrandomi : “Anch’io sono bagnata fradicia” e continuò a toccarmi sfiorandomi dalle palle alla cappella, incurante di chi poteva vederla.
    
    Arrivammo sotto casa sua, entrammo in un momento, ci precipitammo in camera da letto e in un secondo fummo nudi sul lettone.
    
    Bocca a bocca, ansimanti, lei sotto ed io sopra, mescolammo le nostre salive combattendo lingua a lingua.
    
    Poi cominciai a baciarla lungo il collo fino a scendere sui suoi seni da ragazzina e torturarle con la bocca e le dita di una mano, i capezzoli, sporgenti e reattivi.
    
    L’addome piatto (anche lei palestrata!!!) e l’ombelico furono la tappa successiva per la mia lingua e le mie mani cominciarono a sfiorarle le cosce fino a toccarle la depilata e bagnatissima ...
    ... figa.
    
    Rimasi sorpreso quando mi trovai tra le dita un clitoride davvero grosso.
    
    Lo paragonerei per dimensioni al mozzicone del sigaro toscano che fumava mio nonno buonanima.
    
    Quindi, desideroso di assaporarlo, oltre che di toccarlo, scesi, leccandola sui fianchi, fino a raggiungere quello spettacolo di figa…
    
    Resistetti alla tentazione, leccandola dapprima sulle labbra per poi raggiungere quel mega clito e poi, con la massima dolcezza, cominciai a lavorare di lingua con un ritmo sempre crescente.
    
    “E’ stupendo!!!” furono le prime parole che dissi da quando eravamo entrati in casa.
    
    “Pensa che a quello stronzo de mi’ marito je fà schifo!” disse lei sfogandosi in romanesco…
    
    “E’ un cojone” dissi io, e continuai a dedicarmi alla sua figa leccandola e penetrandola con le dita.
    
    Ad un certo punto lei fu percorsa da una sorta di scarica elettrica e venne, emettendo copiosi umori e tremando tutta.
    
    Le diedi un minuto per rilassarsi e poi le dissi “Ti voglio!”
    
    Scesi dal letto, la feci scivolare fino al bordo prendendola per le gambe che poggiai sopra le mie spalle e le poggiai l’asta del mio cazzo, perfettamente eretto, duro come il marmo, ma caldo come il ferro infuocato, sulla figa, muovendomi in su e in giù scivolando senza penetrarla stimolandole così il grosso clitoride che era scappellato come un piccolo cazzo.
    
    “SCOPAMI FRANCESCO!!!” disse quasi gridando.
    
    Non me lo feci dire due volte: le poggiai la cappella sulle labbra della figa, appena penetrandola, ...