1. Io e la professoressa di latino


    Data: 08/10/2018, Categorie: Etero Autore: Asslover79, Fonte: Annunci69

    ... di lei, ma rimango seduto. La prendo per le mani e la faccio alzare. In piedi il mio viso si viene a trovare all’altezza delle sue tette. La guardo.
    
    “Perché non ti spogli?” chiedo.
    
    “Sì, ma spogliati anche tu” replica.
    
    Mi alzo, tolgo veloce la maglietta, sbottono i pantaloni e abbasso gli slip. Il cazzo duro e mezzo scappellato svetta in avanti.
    
    “Ah però” commenta la prof.
    
    “Eh già” e le sorrido. Mi siedo, tolgo le scarpe e sfilo pantaloni e slip in un colpo solo.
    
    Dora, nel frattempo, si sta slacciando lenta la vestaglietta da casa. La apre davanti a me e il suo corpo morbido e sinuoso si mostra in tutto il suo splendore. Un paio di rotolini di ciccia incorniciano l’ombelico. Ha il piercing all’ombelico! Il pube è ricoperto da una leggera peluria biondo scuro, più folta sopra, più rada ai lati. Le piccole labbra fuoriescono dalle grandi come boccioli di fiore appassito. Lascia cadere il vestito a terra, poi lancia lontano le ciabatte.
    
    Prendo le sue mani e la faccio avvicinare a me.
    
    “Avvicinati” le sussurro. I capezzoli delle tette un po’ cadenti sono proprio davanti a me. Apro la bocca e mi avvento sul seno sinistro. Succhio il capezzolo rosa con delicatezza, come mi hanno insegnato mamma e zia. Lo sento ingrossarsi sotto i colpi della mia lingua. Con la mano destra torno a esplorare il pube. Passo le dita tra le grandi labbra sempre più bagnate. Prendo tra i polpastrelli le piccole labbra e le massaggio. Passo a succhiare il capezzolo destro finché ...
    ... anche lui diventa turgido. Intanto con la mano ho trovato il clito e ci passo sopra un dito bagnato, delicatamente. Dora ansima. Il mio cazzo è teso al massimo.
    
    “Se continui così vengo subito” riesce a dirmi.
    
    “Allora seguimi” e tenendola per mano la porto al divano di pelle. La faccio sedere e mi inginocchio davanti a lei, sul tappeto. Mi insinuo tra le sue cosce. Avvicino la bocca. Sento il profumo della sua fica. Con le mani la apro leggermente. Allungo la lingua. Titillo il clito con movimenti lenti e circolari.
    
    Dora mi mette le mani sulla testa. Sento che spinge il mio viso contro il suo pube. L’assecondo. Infilo la lingua nel buchetto. La tengo tesa. La scopo come se la lingua fosse un piccolo fallo. Dentro e fuori, dentro e fuori. Intanto con un dito continuo a masturbare il clitoride. Fatico a respirare, ma sentendola ansimare sempre più continuo in quello che sto facendo. Sento la fica sempre più bagnata. Sta venendo, viene, urla. Stringe forte le cosce contro la mia testa. È un orgasmo lungo, liberatorio. Sto fermo.
    
    Quando finalmente allenta la presa delle gambe riesco a togliere la testa. La guardo. Piange. Non so cosa dire, cosa fare.
    
    “Sono stato così pessimo?” provo a chiedere scherzoso.
    
    Si asciuga le lacrime.
    
    “Cretino. Sei stato fantastico. Piango di gioia. Non sai quanto tempo ho aspettato un orgasmo così”
    
    “Meno male, altrimenti ti chiedevo lezioni di riparazione se non ero stato bravo” e le sorrido.
    
    “Vieni qui, dai” e dà qualche colpetto ...