1. Io e la professoressa di latino


    Data: 08/10/2018, Categorie: Etero Autore: Asslover79, Fonte: Annunci69

    ... po’ del più e del meno, poi iniziamo la lezione. Oggi devo tradurre delle poesie di Catullo. Alcune sono un po’ forti dal punto di vista erotico. Dora però cerca di spiegarne il contenuto in modo moderno. Sentirla parlare di sesso mi eccita da morire. Vorrei toccare il suo corpo voluttuoso, morbido, caldo. Comincio a farle domande specifiche sulla sessualità di Catullo e in genere nell’antica Roma. Dopo cinque minuti di discussione sento il mio viso caldo e il mio uccello un po’ barzotto.
    
    “Posso farti una domanda intima, prof?” azzardo.
    
    “Spara” ma dicendolo si agita un po’ sulla sedia. Scavalla le gambe.
    
    “Ti sarebbe piaciuto vivere in un periodo come quello romano? Voglio dire, in un contesto di sesso più libero?”
    
    Arrossisce un po’ sotto il leggero trucco.
    
    “Ma che domande fai? Però devo dire che non mi sarebbe dispiaciuto” mi guarda “ma vedi te cosa mi fai dire”
    
    “Beh, da quello che ho capito insegnanti e allievi del tempo erano anche amanti” insisto.
    
    “Sì, questo è vero, ma per tua sfortuna allora saresti stato istruito da soli uomini” e se la ride di gusto.
    
    “Ah ah, meno male che ai giorni nostri ci sono anche le prof” la guardo “e alcune sprigionano sesso da tutti i pori” e così dicendo allungo la mia mano sinistra sulla sua coscia destra.
    
    Mi guarda con occhi sgranati da sopra le lenti degli occhiali. È spiazzata, frastornata. Non si immaginava la mia mossa.
    
    “Cosa stai facendo?” mi chiede, ma senza togliermi la mano dalla sua coscia. Prendo ...
    ... coraggio.
    
    “Cerco di costruire un rapporto insegnante allievo” mi viene di getto.
    
    “Ah sì?”
    
    “Sì” e muovo leggero la mano verso l’orlo del vestito. Quando lo raggiungo la sposto verso l’interno coscia. Dora apre un po’ le gambe per farmi passare.
    
    “E secondo te è così che si instaura un rapporto?” mi chiede respirando affannosamente.
    
    “Sei già eccitata?” le chiedo a bruciapelo.
    
    Annuisce. “Un po’”.
    
    La mia mano risale piano l’interno coscia. Più risalgo e più apre le gambe. Arrivo al pube. Sento una leggera peluria sotto le dita. Non indossa le mutandine.
    
    “Ma senti un po’ qui. Mi facevi lezione senza mutande, eh prof?”
    
    Dora non sa cosa rispondermi. Si lascia andare con la schiena contro la spalliera della sedia, le braccia lasciate cadere lungo i fianchi. Il monte di Venere è morbido. Come quello di zia Roberta o di mamma Daniela. Con le dita cerco la fessura della fica. La trovo. La sfioro delicato e la sento già umida. Sento che è molto slabbrata.
    
    “Da quant’è che non stai con un uomo?”
    
    “Da troppo” e apre completamente le gambe alla mia perlustrazione.
    
    Infilo il dito medio nella fessura partendo dall’alto, è morbida, si apre facilmente. Sfioro il clitoride. Trovo subito il buco che cercavo e vi infilo il dito curioso. Ma lo estraggo subito. Tolgo la mano e mi porto il dito alla bocca. Lo succhio.
    
    “Sai di buono, prof” e allungo il dito verso la sua bocca. La apre e comincia a succhiarmelo. Annuisce.
    
    Scosto la mia sedia dal tavolo girandola verso ...