1. Oltre il lavoro - Pt. 4


    Data: 06/10/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Gda476, Fonte: EroticiRacconti

    ... lui spingendo sempre più forte e dandosi sempre più spinta quando usciva.
    
    Emma stava soffocando. Le spinte si fecero sempre più rapide da non darle tempo di respirare tra una e l’altra. Le lacrime iniziarono ad uscirle perché lui andava sempre più a fondo.
    
    Dopo poco lui le prese la testa con entrambe le mani per tenerla ferma mentre spingeva sempre di più ed Emma soffocava colpi di tosse e rantolii.
    
    Si fermò spingendola dalla testa sempre più in profondità ed Emma sentì che era davvero in fondo alla sua gola. Mantenne la bocca aperta. La levò di cattiveria e riprese.
    
    Ogni volta la teneva ferma con il suo cazzo dentro, sempre di più facendola quasi soffocare.
    
    Una volta si fermò con tutto il suo cazzo dentro e le disse. “Allora ti piace puttana?”
    
    “Mmhhshsissi Padrone” cercò di rispondere Emma con gli occhi pieni di lacrime.
    
    “Vorresti succhiarlo ancora?” e spinse ancora.
    
    “Mmmhssshi Padrone”.
    
    Le tappò il naso con una mano e con l’altra la tenne ferma dalla testa e iniziò a scoparla in bocca sempre più vigorosamente. “Dovrai meritarti di succhiarmelo puttana”.
    
    Emma stava letteralmente soffocando, lui ormai non si toglieva più e non riusciva a respirare. Dopo qualche spinta lui le stappò il naso e uscì dalla sua bocca.
    
    Emma riprese rumorosamente fiato, mantenendo la bocca aperta e lo sguardo su di lui anche se ormai non ci vedeva più dalle lacrime. Non riuscì a non tossire per cercare di riprendersi.
    
    Neanche il tempo di prender fiato che lui ...
    ... infilò nuovamente il cazzo nella sua bocca e continuò.
    
    Iniziò a grugnire, a spingere più forte e dopo un tempo che ad Emma sembrò infinito, si staccò e le venne in faccia. I primi schizzi glieli puntò in gola, mentre gli altri le finirono in fronte e sul naso. Emma ne approfittò per riprendere a respirare e realizzò che il bicchiere miracolosamente era ancora sul palmo della sua mano.
    
    Senza dire nulla ma continuando ad ansimare lui tirò fuori un fazzoletto dalla tasca e si pulì. Emma rimase immobile con lo sperma che le colava sulla faccia e senza deglutire.
    
    “Ora sei davvero una lurida puttana.” Le disse e iniziò a spalmarle lo sperma su tutta la faccia. “Ecco, così va meglio. Ingoia” E si pulì anche le dita nel fazzoletto. Emma aveva sperato che le facesse pulire a lei, evidentemente anche questo “privilegio” le era stato negato. Ingoiò e riaprì la bocca.
    
    Rimase ferma, sguardo verso di lui e bocca aperta, mentre sorreggeva il bicchiere.
    
    Lui lo prese e lei rimise il braccio subito dietro la schiena.
    
    “D’accordo” disse tornando verso il mobiletto “Vedrò di farti imparare bene la lezione e di punirti a dovere per oggi.” Si versò da bere.
    
    “Grazie Padrone” rispose subito Emma, sempre con la bocca aperta “Vi ringrazio davvero”.
    
    “Chiudi la bocca troia, che non si capisce un cazzo quando parli.”
    
    Ed Emma, felice di poterlo fare, si affrettò a chiudere e rilassare la bocca, iniziava a farle male. Ma nonostante tutto sentiva che era un lago. La sua figa era ...
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