1. Il figlio della mia vicina


    Data: 27/09/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: benves, Fonte: Annunci69

    ... di fermarla.
    
    Mille pensieri mi passavano per la mente, mio marito, Francesco, i miei vicini poi improvvisamente il mio corpo mi lanciò una vampata di calore...
    
    Decisi di lasciarmi andare !
    
    Con le labbra gli cercai la bocca ove insinuai la lingua che s’incrociò con quella di lui, che sembrava non aspettare altro.
    
    Non una parola.
    
    E , poi, per dire cosa?
    
    Sembrava che nessuno di noi due fosse meravigliato, sembrava che per nessuno di noi due fosse il primo incontro.
    
    Decisi di sentirlo e lasciai scivolare la mano sullo slip, ne avvertìi l’erezione e gli spasmi leggeri che seguivano alle carezze al di sopra dell’indumento.
    
    La mano di lui, intanto, era tra le mie cosce, all’inguine, segnava il solco della mia intimità premendo sul collant che costituiva una barriera al tempo stesso stimolante.
    
    Sentivo alcune dita del ragazzo premere per penetrarla e confessai a me stessa che mi piaceva terribilmente, che avrei voluto che mi strappasse le calze di dosso, che mi scostasse gli slip e mi penetrasse con forza.
    
    Mentre seguivo quelle sensazioni, il mio corpo agiva autonomamente e spinsi il busto in avanti, tentando di aiutare i movimenti del giovane.
    
    Avvertì che parte delle sue dita erano già nella fica e mi carezzavano, sia pure attraverso il velo del collant sempre più umido del mio crescente piacere.
    
    Si fermò, si alzò ed a tentoni si portò all’interruttore della luce…ebbi paura che l’improvviso ritorno di essa avrebbe potuto rompere ...
    ... l’incantesimo.
    
    Fu allora che, girandomi, vidi, nell’incerta luce riflessa proveniente dall’esterno, che Francesco sul divano aveva liberato il pene dalla stretta degli slip e dava la sensazione di carezzarlo con lenti movimenti della mano nella mia attesa.
    
    Lo raggiunsi e m’inginocchiai innanzi a lui, poggiandogli il capo sulle cosce, a pochi centimetri da quel fallo turgido ed eretto, di cui avvertivo tutto l’odore dell’eccitazione, che mi trasmise un piacere sottile ma intenso e quasi antesignano di quello che pensai dovessi sentire quando lo avrei avuto dentro di me.
    
    Intanto avvertii le mani di Francesco che dalla nuca, per quel che potevano, scesero lungo le spalle, insinuandosi al di sotto della mia camicetta, e si soffermarono in lente carezze, di tanto in tanto interrotte da una sorta di gioco, alla ricerca della abbottonatura del reggiseno, che chiaramente non riusciva ad aprire.
    
    Sentii irrigidirsi i capezzoli, ne avvertii la crescita lenta sotto la spinta di quelle sensazioni molteplici e diverse che le venivano dal contatto con Francesco, dalla vista di quel pene, dagli odori del corpo del giovane, dalla pressione stessa delle ginocchia che avvertivo prepotenti e piacevoli sulle tette.
    
    Presi il pene di Francesco con entrambe le mani, lo masturbavo e lo leccavo contemporaneamente, stringendolo all'altezza della cappella per far sì che il giovane, forse preso dall'euforia e dall'inesperienza, venisse subito.
    
    Avvertivo le pulsazioni del membro e la tensione verso un ...