1. Il figlio della mia vicina


    Data: 27/09/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: benves, Fonte: Annunci69

    ... luci si spensero e dopo un attimo un boato tremendo fece quasi tremare le cristalleria di casa mentre i lividi bagliori della luce di un fulmine illuminò l’ambiente e loro stessi trasformando tutto in immagini al negativo.
    
    Serpeggiò una strana atmosfera di paura, sembrava di respirarla nell’aria, di toccarla ogni qualvolta allo squarcio improvviso di quella luce blu ghiaccio, degradante verso uno strano grigio acciaio, seguiva un fragore assordante che investiva le mura della casa, gli arredi ed i loro stessi corpi .
    
    Non furono tante neanche le parole.
    
    Nella penombra vidi Francesco irrigidirsi, “Hai paura?” chiesi.
    
    Dopo qualche attimo di silenzio, con una voce che appena nascondeva lo sforzo per superare la vergogna, le rispose “Si, ho paura e ne ho avuta sempre fin da bambino durante i temporali, a tal punto che…..” e s’interruppe.
    
    “Che …cosa? Dillo…” insistetti
    
    “Che – riprese Francesco- se sono a casa mi rifugio tra le braccia… di mia madre”.
    
    Mi parve di intravvedere il viso rosso di vergogna dopo avermi confessato una sua debolezza, visto che ormai 19enne era un uomo e non avrebbe dovuto avere paure del genere.
    
    Mi fece una tenerezza incredibile, quel senso materno mai realizzato che era in me, venne fuori.
    
    Non seppi resistere, ancora oggi non so spiegarlo; mi avvicinai a lui e, senza dire una parola, lo cinsi con un braccio e, vincendone una lieve riottosità, gli accostai il capo nell’incavo del suo collo, carezzandogli una guancia e parte dei ...
    ... capelli ancora umidi.
    
    Non ebbi immediatamente la percezione del suo corpo se non dopo averne avvertito il calore.
    
    Un nuovo bagliore mi fece istintivamente serrare ancora di più al giovane, il cui sospiro nervoso ed inquieto fu ricoperto dal rotolio di un boato lontano.
    
    “Passerà presto – lo rassicurai - “non temere….si sta allontanando”
    
    Gli occhi si erano abituati all’oscurità, la luce tenue che dall’esterno ancora penetrava disegnava per grandi linee i profili dei mobili e delle nostre figure. Mi consentiva d’individuare le cosce del ragazzo non ricoperte dall’accappatoio, scivolato di fianco ed il bianco dello slip, che mi apparve piuttosto rigonfio.
    
    Sentì una profonda tenerezza pervadermi tutta, il corpo del giovane ,per quella parte che aderiva a me, trasmetteva un senso benefico di quiete e di tepore: mi venne istintivo di baciarlo sulla fronte e….senza pensarci, stupidamente lo feci.
    
    Fu allora che sentì la coscia di lui spingere contro la mia ed una mano poggiarsi su di un ginocchio; le dita giocherellare con l’orlo della gonna e l’inizio del suo interno.
    
    Lo ribaciai nuovamente, ma questa volta poggiai le labbra dietro l’orecchio e vi stetti a lungo mentre, la mano di lui iniziò a risalire lungo la coscia trasmettendomi un brivido di piacere che, quasi in risonanza, si trasferì al basso ventre come uno spasmo incontrollabile.
    
    Strinsi le cosce, avvertì il dorso della mano del ragazzo, che l’inarcò irrigidendola, quasi a volerle impedire di serrarla e ...