1. Anna


    Data: 25/09/2018, Categorie: Anale Prime Esperienze Hardcore, Autore: wetandfree, Fonte: xHamster

    Anna mi passò accanto e con una mano mi accarezzo, leggera, la spalla. Piccoli contatti che di giorno diventavano sempre più frequenti, apparentemente casuali. Alzai lo sguardo e lei mi sorrise poi raggiunse la sua scrivania, un gesto morbido nel sedersi e ancora un sorriso. Da quando eravamo rimasti solo noi due nello studio grafico che dirigevo, ormai svuotato dalle ferie, il suo atteggiamento verso di me, fino a pochi giorni prima cordiale ma formale si era progressivamente rilassato, eravamo passati a darci del tu, a raccontarci dettagli sempre più intimi della nostra vita. La ragazza era molto brillante, curiosa e con un ottimo gusto e uno stile molto interessante e avevamo già preso la decisione di assumerla part-time alla fine dell’estate.
    
    Durante la pausa pranzo due giorni prima mi aveva confessato di essere stata lasciata dal suo ragazzo dopo che lui aveva scoperto che l’aveva tradito. Mentre parlava mi resi conto che non sembrava provare nessun rimpianto per quello che le era accaduto qualche mese prima. Per sfidarla, in qualche modo, le chiesi a freddo: “Ne valeva la pena farti lasciare per un’avventura?”. Lei rise. “Oh si… scusa se sono sfacciata, ma è stata la migliore scopata della mia vita”. Rimasi di sasso, ma cercai di non darlo a vedere. “E poi ti sei messo insieme a quell’altro?”. “Certo che no, un completo cretino, ma a letto un fenomeno”. Cambiai discorso, iniziando a parlare del lavoro che dovevamo consegnare prima di chiudere per quindici giorni lo ...
    ... studio, ma quella confessione, anzi, quella rivendicazione mi aveva colpito. Neiei giorni seguenti avevo passato parecchio tempo durante la giornata a pensare a quella ragazza di venticinque anni meno di me e alla sua sfacciata e sacrosanta dichiarazione di libertà. La sera l’avevo accompagnata a casa in macchina e prima di scendere dall’auto mi aveva proposto di andare a bere una cosa insieme. Mi salvai in corner grazie a una telefonata di mia moglie arrivata proprio al momento giusto e che mi raccontava che lei e Laura la sua amica erano finalmente arrivate a Copenaghen e che non vedeva l’ora che le raggiungessi la settimana successiva. Scese dall’auto io andai a casa per passare una serata cercando di immaginarmi come sarebbe stato andare a letto con lei, quale fosse il suo “grado” di libertà.
    
    E ora quel tocco leggero sulla spalla e quel sorriso. L’ennesimo. Continuavo a ripetermi che era una follia, che mi sbagliavo. E in ogni caso io ero il suo superiore, e se fosse stato solo per quello forse non mi sarei astenuto dal sondare la sua disponibilità, ma aveva vent’anni io quarantacinque suonati. Non mi sembrava proprio fosse il momento di complicarmi la vita. Continuammo a lavorare.
    
    “Roberto, scusa puoi venirmi a dare una mano?”.
    
    “Certo”, mi alzai e mi avvicinai al suo tavolo. “Dimmi”.
    
    Lei sorrise. “Mi si è abbassata la lampo dietro del vestito e non riesco a rimetterla a posto e mi da veramente fastidio”. E si alzò girandosi per darmi la schiena. Mi avvicinai e ...
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