1. Sesso in linea


    Data: 13/12/2023, Categorie: Tue Racconti Autore: pennabianca, Fonte: RaccontiErotici.xyz

    ... dentro! Sei enorme! Godo! Dai scopami, porco! Fai godere la tua troia!»
    Lui si immedesima ancor di più e mi porta al piacere.
    «Cagna, ti sfondo! Godi e mettiti le dita in culo, che ti faccio godere! Sborro! Mi fai schizzare! Bevi troia!»
    Vengo. Urlo e godo. Sento il mio corpo attraversato da scariche di piacere simili a quelle elettriche, con potenza a mille. Ho le convulsioni, da quanto tremo. Lui non è da meno. Gli sento il respiro accelerato attraverso le cuffiette che tengo inserito nelle orecchie. Mi sembra di averlo accanto a me. Restiamo per un momento in silenzio. Ognuno sente il respiro affannato dell’altro.
    «Grazie, amore. Sei stata magnifica. Ho goduto come un porco. Era come se ti avessi avuto qui con me. Sei una vera troia, che sa far godere un uomo. Grazie.»
    Le sue parole mi riempiono di infinito orgoglio. Mi ha fatto davvero piacere far la troia con il mio uomo e, sentire che sborrava per me, ha aggiunto piacere al piacere.
    «Anche tu sei stato meraviglioso. Non avevamo mai fatto sesso al telefono: mi è piaciuto tantissimo.»
    Trascorriamo le altre settimane continuando a far questo gioco. Lo incrementiamo con fantasie ancora più spinte e porche, che mi fanno sentir sempre più troia. In particolare, lui mi chiede se, durante la mia giornata lavorativa, ci fosse stato qualche maschio che mi avesse riservato delle attenzioni particolari. Per farlo contento, invento delle situazioni che lo eccitano e lui non mi lesina epiteti: troia, vacca e puttana, che mi ...
    ... fanno eccitare ancor di più. Quando ritorna, ai primi di agosto, passiamo due giorni a letto a far sesso, durante i quali, dopo avermi scopato tenendomi sopra di sé, (godo solo se lo cavalco), mi sfonda il culo in tutti i modi. Me lo allarga allo stremo, per poi sborrarmi in faccia, chiamandomi "troia". Gli piace come lo succhio e pulisco senza ingoiare, poi faccio in modo che il suo seme coli dal mento fin sopra le mie tette. Nei mesi a seguire, lui ha dovuto assentarsi altre volte per lavoro, ma abbiamo sempre goduto al telefono assieme. Quando, l’anno dopo, gli hanno assegnato un ufficio fisso nella nostra città, abbiamo ripreso la vita di sempre. Per sei mesi, le cose sembravano esser migliorate, ma, senza che nessuno dei due lo dicesse, si era creato fra noi, nel sesso, un senso di apatia: sembrava come se ci mancasse qualcosa per esser perfetto. Qualche mese dopo, eravamo in vacanza e stavo sotto l’ombrellone al mare. Lui leggeva distrattamene il giornale, quando ho sentito la mia vicina, seduta sul lettino sotto il suo ombrellone, parlare con il marito o compagno al telefono. Lei gli diceva: "amore, mi manchi, quando arrivi? Sono tutta un fremito". Ovvio che parlava a bassa voce, ma l’ho sentita benissimo.
    Di colpo, ho capito cosa ci mancava. Mi son alzata, ho detto a mio marito che andavo in camera, in albergo. Una volta entrata, ho preso il telefono e l’ho chiamato. Gli ho chiesto di allontanarsi dall’ombrellone, di raggiungere delle barche tirate in secco sulla ...
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