1. Il fine giustifica i mezzi.


    Data: 25/09/2023, Categorie: Prime Esperienze Tue Racconti Autore: pennabianca, Fonte: RaccontiErotici.xyz

    ... impressione. Mi vesto in modo da valorizzare la mia figura: minigonna, una magliettina aderente e, guardandomi allo specchio, trovo che faccio la mia bella figura. Entro e trovo solo lui ed un altro signore, che sembra della sua stessa età, sulla cinquantina. Si presenta anche l’altro, dicendo di chiamarsi Giovanni. Chiedono di me e della mia storia. Mi ascoltano e poi Giovanni mi avanza la loro proposta.
    «La signora che c’era ieri è in pensione e mia moglie sta male, per questo motivo ieri non c‘era nessuno. Qui c’è bisogno di una persona che abbia voglia di lavorare, senza guardar troppo l’orologio.»
    Li guardo e mi rendo conto che devo giocare bene le mie carte. Loro restano un po' in silenzio, in attesa delle mie parole.
    «Ho bisogno di lavorare, davvero bisogno; gli orari non mi spaventano e, soprattutto, imparo in fretta. Se mi assumono, saprò e potrò dimostrare di esser un valido elemento.»
    Si scambiano una occhiata e poi non mi danno subito una risposta; dicono che mi chiameranno. Così me ne vado, sempre più sfiduciata nell'animo. Giro un po' per la città, senza una meta precisa. Poi me ne torno nel mio monolocale, faccio una doccia, indosso la mia solita t-shirt da uomo e, senza nient'altro addosso, mi siedo a mangiar qualcosa; è sera tardi, quasi le undici. Sono delusa, mi sembra che tutto vada male, quando, improvvisamente, il mio telefono squilla di nuovo. È Gennaro, uno dei due titolari incontrati quella mattina, e mi dice che sono appena usciti dall’ospedale, ...
    ... dove è ricoverata la moglie di Giovanni e che avrebbero raggiunto un accordo; avevano solo bisogno di definire con me qualche dettaglio, come la retribuzione ed altre cosette. Mi chiede se ero disponibile, a definire subito, in quanto erano in zona. Mi è sembrato un colpo di fortuna e li ho invitati a raggiungermi.
    «Non vorremmo farla uscire da sola a quest’ora cosi tardi.»
    «Nessun problema: vi do il mio indirizzo e vi aspetto.»
    Feci un po' d'ordine e m'infilai velocemente una gonna, la prima che trovai abbastanza decente. Arrivarono velocemente. Li feci entrare e ci sedemmo al tavolo, sulle uniche tre sedie che possedevo. Il loro discorso fu abbastanza conciso ed estremamente chiaro.
    «Come le abbiamo accennato, ci servirebbe una persona che si faccia carico dell’ufficio e lo consideri come suo. La retribuzione sarà come da contratto nazionale e, in più, ci saranno dei bonus in base all'impegno che mostrerà di profondere. È chiaro che si dovrà instaurare un rapporto di estrema fiducia fra noi: dovrà esser un dare per avere e, quindi, io dovevo...»
    Ho subito realizzato dove volevano andare a parare. Del resto non ero nuova a proposte di quel genere. Aggiungo che non ero vergine da tempo e che prendevo la pillola, perché il sesso fatto bene mi piaceva e, in fondo, questi due erano esteticamente due bei esemplari di maschi anche se un po’ maturi, ma sicuramente corretti e di un certo fascino. Mi sono alzata dalla sedia e li ho guardati, mentre mi sono avvicinata al letto. ...