1. Il fine giustifica i mezzi.


    Data: 25/09/2023, Categorie: Prime Esperienze Tue Racconti Autore: pennabianca, Fonte: RaccontiErotici.xyz


    Mi chiamo Lucrezia ed ho 20 anni. Sono alta, snella, bionda, occhi azzurri, terza di seno e un bel culetto a compendio di un paio di cosce ben tornite. Ero praticamente in rotta di collisione con i miei genitori, che volevano che frequentassi l’università, ma il mio carattere, decisamente ribelle, mi aveva portato, dopo una furiosa litigata, ad andarmene di casa. Un trolly, con un po' di biancheria, jeans e qualche maglietta, un paio di maglioni e quello che avevo nel mio salvadanaio. Volevo esser libera e indipendente ma, in effetti, non sapevo neanche da dove cominciare. Ho raggiunto una cara amica che viveva in un’altra città, dove si era iscritta all’università. Ho deciso che volevo trovare un lavoro, in fondo avevo un diploma di ragioneria, ottenuto con il massimo dei voti e, quindi, decisi che, prima di dar fondo ai miei 4000 euro di risparmi, avrei dovuto trovarmi un lavoro. Mi son subito messa alla ricerca di un'occupazione confacente agli studi fatti, ma sembrava che nessuno studio di ragioneria avesse bisogno di una nuova dipendente. Girando per la città, mi son resa conto che dovevo esser indipendente in tutto e, avendo notato che c’erano parecchi cartelli "affittasi", soprattutto su delle porte a livello strada, chiamo un paio di numeri e trovo quasi subito una specie di monolocale a 100 euro al mese, ovviamente a nero, niente contratto, affitto anticipato ogni mese, ma mi sta bene lo stesso. Mi costava poco e così avrei avuto un letto ed una cucina, qualche ...
    ... sedia, un tavolo ed un frigorifero. Lo metto in ordine, pulisco tutto e lo rendo igienicamente accettabile. Dovevo però sempre trovare un lavoro, di qualsiasi tipo. Giro a vuoto tutto il giorno. Niente da fare. A sera, seduta su uno sgabello in un bar, per cena mi concedo un cappuccino. Sono demoralizzata e, ad un tratto, vedo che una delle bariste saluta un signore appena entrato, parlano fra di loro ed il tizio si volta verso di me e mi guarda con attenzione. Mi si avvicina e, dopo essersi presentato, mi fa qualche domanda.
    «Ho appena appreso che lei sta cercando lavoro: cosa sa fare? Che studi ha fatto?»
    Lo guardo e gli dico che ho il diploma di ragioniera e che, in ogni caso, accetto tutto ciò che mi viene proposto. Lui ci pensa un po' e poi mi dà un indirizzo, dicendomi di presentarmi il giorno dopo, che ne parlerà con il suo socio, perché forse ha un lavoro adatto a me. Il giorno successivo, mi trucco, mi vesto con cura e mi presento all’indirizzo lasciatomi da Gennaro, il tizio entrato nel bar.
    Quando entro, trovo una signora anziana che mi dice che, in quel momento, sono tutti assenti per motivi personali, però prende il mio numero di telefono. La guardo sconsolata e ipotizzo che sarà un altro buco nell'acqua. Invece la sera, sul tardi, il mio telefono squilla: è Gennaro e mi dice che, se voglio e sono disponibile, posso andar a fare un colloquio con lui e il suo socio. Fisso subito l'appuntamento. Mi presento all’appuntamento puntualissima. Voglio fare una buona ...
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