1. Mordere la polpa o navigare?


    Data: 14/09/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: samas2, Fonte: EroticiRacconti

    ... dell’amico. Venne ad aprire la madre, Orietta.
    
    - Claudio è partito con il papà per un impegno e non tornerà fino a stasera.
    
    Ernesto salutò educatamente e si girò per andarsene, quando la signora lo richiamò.
    
    - Ti va qualcosa di fresco?
    
    - Volentieri - non aveva nulla da fare e doveva pur ammazzare le ore che lo separavano dal pranzo.
    
    - Entra pure e accomodati. Scusa il mio stato ma stavo facendo le pulizie approfittando della giornata in cui son sola…sono impresentabile non è vero? - Cinguettò con un che di invitante che lui non colse.
    
    Seduto a tavola si stava assaporando la bibita fresca e conversava svogliatamente preso dal pensiero di come avrebbe trascorso quel cazzo di giornata, quando gli parve di percepire ma non fu certo, distratto com’era, il furtivo tocco sul suo polpaccio del piede della signora che peraltro aveva continuato a conversare imperterrita, come se nulla fosse accaduto.Sarà una mia fantasia, ma poi chi se ne infischia!
    
    - Pensò un po’ perplesso, finendo di bere.
    
    Posò il bicchiere e si alzò pronto ad andarsene.
    
    - Grazie tante Signora, ora devo proprio andare.
    
    Lei lo guardò sorniona, come lo stesse valutando e colta da un’idea improvvisa esclamò:
    
    - Prima di uscire potresti farmi un piccolo favore? Dovrei sistemare alcuni oggetti in alto, sugli scaffali della mia camera e la scala non è troppo sicura. Potresti reggermela per qualche minuto?
    
    - Ehm….certo, con piacere.
    
    Pensava in realtà che proprio non ne aveva voglia, ...
    ... ma… pazienza.
    
    - Attendi un attimo, arrivo subito.
    
    Si assentò per qualche minuto ed eccola arrivare tutta allegra.
    
    Sistemata la scala, Orietta si tolse le ciabattine e si arrampicò mentre Ernesto stringeva con forza gli staggi, rigido e tutto compreso nel suo compito.
    
    Nel frattempo all’altezza del suo volto i piedi della donna erano in continuo moto: si alternavano nell’accarezzarsi sensualmente i cavi poplitei e i talloni, le loro dita si allargavano e si sollevavano spingendo sulle punte e mettendo in mostra interamente la pianta.
    
    Ernesto fissava come ipnotizzato quella danza e, quando Orietta fingendo di cercare un appoggio più sicuro sul gradino, gli sfiorò con un piede il volto, lui apprezzò qualcosa che il web non avrebbe mai potuto dargli: il tocco caldo e vellutato della pelle di una femmina e il suo odore eccitante, così peculiare.
    
    La donna che sbirciava volgendosi indietro, colse il rossore che colorava il viso del ragazzo e il dilatarsi delle sue narici; sollevandosi con nonchalance un po’ la vestaglietta e allargando le gambe, consentì al ragazzo una completa panoramica, dalla rotondità dei talloni fino alla sua figa - Orietta aveva approfittato del breve tempo occorsole nel recuperare la scala per liberarsi delle mutandine - che si stava bagnando per l’eccitazione.
    
    Ernesto era in subbuglio per le inedite stimolazioni tattili e olfattive suscitate che sollecitavano il suo paleocervello così, d’istinto, le afferrò le caviglie attirandola verso il ...