1. Mordere la polpa o navigare?


    Data: 14/09/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: samas2, Fonte: EroticiRacconti

    …I suoi bellissimi seni erano trattenuti a stento dalla vestaglietta. I bottoni sembravano esplodere a causa di quella stupenda pressione….
    
    Ernesto proprio non si capacitava della decisione presa dai suoi genitori di passare una decina di giorni in quel fottuto, sperduto villaggio in collina, dove la noia regnava sovrana e incontrastata. Aveva un bel dire suo padre che era un modo per ritrovare se stessi, per disintossicarsi dalle schiavitù imposte dalla vita moderna.
    
    Certo, aveva notato che suo padre e sua madre sembravano due piccioncini che si guardavano in un modo particolare sfoggiando un’intesa inusuale, una complicità e che sicuramente la loro vita di coppia ne aveva tratto giovamento. Ma lui, alle soglie dei diciotto anni, non aveva certo a cuore la sessualità dei suoi genitori che anzi, se non razionalmente, emotivamente censurava.
    
    Ernesto avrebbe potuto imporsi e non partire con loro, ma il suo andamento scolastico e i suoi risultati non certo esaltanti - per usare un pallido eufemismo - l’avevano consigliato di bere l’amaro calice.
    
    Ma l’orrore più grande, a cui non esisteva rimedio alcuno, era costituito dalla mancanza di campo: il suo smartphone non prendeva! Ragion per cui era assolutamente isolato, espulso, strappato da quel mondo virtuale che costituiva il suo principale interesse e che gli sembrava in grado di appagare ogni suo desiderio. Era un naufrago mentre la sua galassia ruotava, vorticosa e splendente di meraviglie senza di lui.
    
    Un ...
    ... simpatico comico concludeva le sue esilaranti e strampalate dissertazioni con: “Fatti non pugnette!”, ebbene per Ernesto, se si esaminava il suo universo erotico, i due termini collimavano alla perfezione.
    
    Ernesto non era di certo indifferente al fascino femminile, ma tuttavia l’ampia offerta del web, Pornohub piuttosto che Youporn, copriva in maniera soddisfacente il suo bisogno, senza fatica. In buona sostanza nessun rischio d’impresa e zero difficoltà.
    
    Per fortuna aveva incontrato Claudio, un suo quasi coetaneo anche lui al confino, con cui poter condividere partite di tennis, dove invariabilmente soccombeva, o barbose battute di pesca al fiume.
    
    Una mattina a colazione i genitori gli comunicarono che si sentivano tanto stanchi e che se ne sarebbero tornati a letto. Il “ ci vediamo a pranzo” era un invito se non esplicito però chiaro e pressante a levarsi di torno.
    
    Ernesto se ne andò di malumore in contrasto col sorriso soddisfatto dei perfidi genitori.
    
    - Vuoi mai che quei due si siano ficcati in testa l’idea di mettere in cantiere un altro marmocchio dopo tanti anni, cancellando brutalmente la mia privilegiata condizione di figlio unico?
    
    Si vide disperato, non più attore protagonista ma comparsa, nella sua casa invasa da biberon, pannolini: irrimediabilmente riposto in un angolo, anche se con il suo smart phone.
    
    - Sono cosi incazzato che oggi lo distruggo Claudio con un secco, triplice 6- 0.
    
    Con la testa occupata da fosche preoccupazioni suonò a casa ...
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