1. #ladyboy #bisex #outdoor #jerckoff


    Data: 10/09/2018, Categorie: Trans Autore: T-scopo, Fonte: Annunci69

    ... un pomo d’adamo e le mie orecchie di udire una tonalità di voce particolare. ci passo sopra, per un pompino questo ed altro.
    
    Ci dirigiamo verso le capanne. Alcune di queste di giorno esistono come negozietti o centri sportivi. di notte servono da rimessa per sdraio e sedie. E li mi ha portato boccasana che facendomi sedere su uno sgabello, ha ripreso in ginocchio a succhiarmi l’uccello.
    
    Ma io volevo capire, anche perchè ero eccitatissimo all’idea che un ladyboy mi stesse prendendo la nerchia in bocca. Immaginati ad incularlo!
    
    Take off your pants, le/gli faccio. Sbofonchia qualcosa, fa la timida, ma la faccio alzare da terra e le slaccio i bottoni dei pantaloni. Lei fa un passo indietro, fa finta di non voler togliere i pantaloni e si guarda il pacco.
    
    Let me see, le dico. Si cala le braghe, si avvicina e si toglie la mutandina color sabbia rivelando il suo penino. Un cazzetto. Allora si! sei un ladyboy! Che emozione!! La mia prima volta!!
    
    Così, come se fosse la cosa più naturale del mondo, gli prendo subito l’uccello in mano e comincio a masturbarlo. Sgrana gli occhi incredulo, mi guarda e mi dice sorridendo you are nasty!
    
    Yes I am.
    
    Gli massaggio il pipino per bene mentre lui mi riprende il cazzo in mano e mi torna il favore. Adesso lo voglio inculare! Lo prendo e lo giro e gli appoggio il mio attrezzo sulla schiena e i coglioni sul sedere per fargli capire le mie intenzioni. Simulo l’atto sessuale e intanto gli spremo le palle contro il culo e mi faccio ...
    ... una sega con le sue chiappette lisce. Si eccita, ma pare sia pure un po spaventato, dice big, too big!
    
    I don’t give a shit! Devo andare a pigliare i goldoni assolutamente!
    
    Bolton ci avrebbe messo di più di quello che c’ho impiegato io a volare in stanza, arraffare la scatola di goldoni, salutare i miei due amici in relax e tornare alla capannina dove la mia nondonna mi stava aspettando. Boccasana non ha avuto tempo di capire che ero stato via.
    
    Mi infilo il latticino sulla nerchia sempre dura come il cemento, prendo il ladyboy e lo schiaffo contro una pila di sdraio col culo rivolto verso il mio cazzo. Gli allargo le gambe e da dietro gli prendo in mano tutto l’ambaradan e lo roteo tra le mie dita come fossi un giocoliere. Gli faccio sbavare il cazzetto.
    
    Il mio membro, poco lontano dal suo, è oramai in modalità spazio, puntato come un razzo verso il buco nero.
    
    La mia cappella infuocata comincia a farsi largo in quel pertugino, sotto i lamenti non so se di piacere o di dolore del nondonna. Lentamente spingo il soldatino verso la trincea, mi approprio del terreno, lo faccio mio a poco a poco, fendo quella carne che si stringe attorno alla mia spada.
    
    Avevo le sue chiappette in mano, i suoi coglioncini penzolavano sotto i miei colpi di reni e con mano testavo lo stato di piacere dell’inculato. L’arnesetto era duro e colava. Il mio anche, ma dentro il suo stretto canale.
    
    Non l’ho mai tirato fuori. Una volta che gliel’ho piantato in fondo, l’ho sbattuto da li ...