1. Medical doctor


    Data: 06/09/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Honeymark, Fonte: Annunci69

    ... umida e poi quella asciutta, facendo attenzione ad avvolgere bene il sesso, così che le secrezioni vaginali sparissero.
    
    Poi presi un rettoscopio sottile e lungo.
    
    - Ora ti inserisco l’attrezzo sottile, - le spiegai. – non sentirai nulla e comunque andrò piano finché non ha superato il primo tratto.
    
    Lo appoggiai all’ano e lo spinsi dentro piano, cercando di capire quale fosse la strada migliore. Dopo un po’ vidi che scivolava dentro senza difficoltà. Portai l’occhio all’oculare e accesi la luce interna. Quello era un momento di particolare intimità, perché per portarmi lì a guardare sfioravo le natiche con le guance. Una cliente, abbastanza amica da potermelo dire, un giorno mi aveva detto che era stata la più bella sensazione della sua vita. Da allora ho sempre cercato di palesare la mia vicinanza delle guance al culo della paziente, perché era un modo per farle rilassare. Questo, intendiamoci, vale anche per i maschietti. Il calore del contatto facilita la penetrazione anale perché si allentano i freni inibitori. Funziona meglio del valium.
    
    - Ora ti gonfio un po’ – le dissi. – Ma non sentirai nulla.
    
    Presi la pompetta e la premetti alcune volte. In quella maniera potevo vedere meglio le pareti e soprattutto le emorroidi.
    
    - Ora ti sgonfio, - dissi dopo aver guardato con attenzione.
    
    Presi la rotellina e liberai l’aria che uscì con un soffietto.
    
    Andai a prendere una salvietta umida e una asciutta. Appoggiai quella detergente sotto il rettoscopio e lo ...
    ... sfilai piano. Lei strinse le natiche automaticamente. Misi il catetere nella bacinella e strofinai la vulva che era fradicia e salii fino all’ano. Una volta pulito bene il tutto, presi la salvietta asciutta e ripetei l’operazione, dalla vulva all’ano. Lasciai lì la salvietta e le avvicinai le gambe per coprirle le pudenda.
    
    - Rimane un’ultima visita da fare, deve aiutarmi Lorenza.
    
    - La tua infermiera? - Chiede, parlando per la prima volta da quando si era sottoposta alla visita. – Non puoi fare tutto da solo…?
    
    - No, in questo caso mi serve.
    
    Non disse altro, mentre chiamavo Lorenza. La quale entrò, sapendo cosa doveva fare.
    
    - Buongiorno signora, - disse affabile appena entrata. – Vedrà che non sentirà nulla. Il dottore è uno dei più bravi in queste cose.
    
    Laura non disse niente. Ovviamente non aveva paura del dolore.
    
    Laura premette un pedale e il lettino si abbassò elettricamente fino a portarsi a mezzo metro da terra.
    
    - Venga su col bacino – Disse poi, sfilandole la salvietta che le copriva la fessura.
    
    Laura non aveva capito bene, per cui Lorenza dovette aiutarla. La fece mettere in ginocchio, la fece chinare in avanti fino a toccare il lettino con la testa e infine le allargò le gambe. Io mi ero seduto dietro, in modo che avessi gli occhi leggermente più alti della parte che dovevo visitare.
    
    Lorenza prese un’altra salvietta umida e la strofinò nella fessura, soffermandosi sul sesso, quindi la passò con un’altra asciutta. Ora era pronta.
    
    - Rilassati, ...
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