1. Cognato da monta


    Data: 03/09/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: rococo, Fonte: RaccontiMilu

    ... l’ha così grosso?… vedrai, vedrai quanta sborra ti schizzerà nella fregna ‘. cazzo godo! ‘godooo! .., mmmhhhh, dio, che montone che sei! ‘. Dai, tiralo fuori e mettiglielo subito nella fica di Titti!”.
    
    Tirai fuori il cazzo fradicio di umori dalla fica di Susi.
    
    “Dài Titti, succhiami il cazzo!… senti com’è buono il sapore della sborra di tua sorella!’ dài, succhia cognatina, che adesso ti monto come un toro’ e poi ti scarico un litro di sperma dai coglioni.”
    
    Le allargai bene la fica con le mani e, montandola alla pecorina, la penetrai violentemente facendole battere i denti dal contraccolpo. La fica di Titti era più stretta di quella di Susi ma, bagnata com’era, mi sembrava di affondare il cazzo in un vasetto di miele. Tenendola ferma per le chiappe, iniziai a sbatterla furiosamente facendola urlare di piacere.
    
    Susi, sazia per il godimento, assisteva ora alla mia monta accarezzandosi dolcemente la fica arrossata e stringendomi i coglioni, quasi per far accumulare la sborra, e con la lingua partecipava alla chiavata leccandomi l’asta che stantuffava e la fica sbrodolante della sorella.
    
    Sotto quei colpi di cazzo e di lingua Titti cominciò ad andare di testa. “Piano’ piano’ no’ no’ forte, più forte’ cazzo, godo! ‘porco’ che bello!’ non ho mai chiavato così forte’ sorella, scusami, ma tuo marito me lo devi prestare più spesso ‘. mmhhh che montone!… dài, sì ‘riempimi di sborra’ riempimi la pancia ‘ fammi fare un sacco di figli ‘ sììì ‘ dài, ti darò anche il culo ...
    ... dopo’ dài godi’ godi montone mio ‘. aaahhh ‘. ecco perché non rimanevo incinta!… non mi ha fatto mai godere tanto quel cornuto di mio marito! ‘ mmmmhhh sento che diventa più grosso ‘basta! non ce la faccio più!’ sì, Guido, godi’godi’ sììì, dài, sborra che mi sento mancare!”.
    
    Tutto sudato pompavo come un ossesso, non avevo mai fatto una chiavata come quella, alla fine godetti sborrando un ettolitro di sperma dentro quella fica vorace. Continuai per inerzia ad assestare altri colpi, poi, uscito dalla fica, ficcai il cazzo in gola a mia moglie che me lo ripulì di tutto l’umore di cui era impregnato. Con le residue forze presi Titti per le gambe e, rialzatole, le appoggiai alla spalliera del divano in modo che la sborra non rifluisse fuori della fica.
    
    Titti, con le gambe in alto e con gli occhi ancora trasognati, si rivolse alla sorella con voce arrochita dalla goduria:
    
    “Susi, non ti ringrazierò mai abbastanza per la chiavata di oggi ‘. Scusami se mi sono lasciata andare, ma tuo marito è un montone di razza! ‘ beata te!’
    
    Al che Susi si chinò verso di lei e, baciandola sulla bocca, le sussurrò:
    
    ‘Tesoro, ora stai ferma un po’, fallo scendere nell’utero il ripieno di sperma che Guido ti ho scaricato’. Domani lo rifacciamo, per essere più sicuri ‘. Ma poi basta, non prenderci gusto!… il montone torna nella stalla”.
    
    Susi aveva pronunciato quelle parole con un ghigno ironico, ma in maniera piuttosto netta e tagliente. Pensai bene di non mettere becco nel dialogo delle due ...