1. La ballata del farmacista


    Data: 22/10/2017, Categorie: Etero Sensazioni Autore: pink_, Fonte: RaccontiMilu

    Quanto mi piace quando corre.
    
    Bella eh?
    
    Bellissima!
    
    Con quel passo deciso.
    
    Elegante.
    
    Sembra una gazzella.
    
    Giusto un po’ più abbondante.
    
    Non grassa.
    
    No che non è grassa.
    
    Da quando si è messa a correre poi.
    
    È femmina.
    
    È donna.
    
    E che donna!
    
    Peccato si sia coperta le gambe.
    
    Cioè?
    
    Quei leggings, dico, è un peccato!
    
    A me piacciono.
    
    Sì.
    
    Sono carini ma le coprono le gambe.
    
    Ha delle belle gambe in effetti.
    
    E sono anche abbronzate.
    
    Dorate.
    
    Muscolose al punto giusto.
    
    Poteva mettersi i pantaloncini.
    
    Dici?
    
    L’avrebbero guardata tutti.
    
    Ma la guardano lo stesso, sai?
    
    Eccome se la guardano.
    
    Quella seconda pelle di tessuto aderente.
    
    Sembra un disegno che non riesce a non fare curve decise.
    
    Morbide.
    
    Hai visto quel signore con il giornale come la guardava?
    
    Te l’ho detto!
    
    Me l’hai detto.
    
    E poi le fanno un gran bel culo.
    
    Non esagerare!
    
    Non è bello?
    
    Certo che lo è!
    
    E allora?
    
    La parola, vacci piano con le parole.
    
    Non iniziare adesso.
    
    Ha un gran bel fondoschiena.
    
    Non è la stessa cosa.
    
    E il tipo col giornale la guardava.
    
    Vallo a chiedere a lui se le guardava il fondoschiena o il culo!
    
    Beh..
    
    Quelle chiappe sode che si muovono mentre corre.
    
    Ipnotiche!
    
    Ipnotiche.
    
    E poi quella faccia, quello sguardo.
    
    Si mangia la strada con gli occhi.
    
    Le labbra socchiuse a pompare aria, dentro e fuori.
    
    Dentro e fuori.
    
    Piccole goccioline di sudore sul collo.
    
    La ...
    ... coda dei capelli che dondola.
    
    Non so come dire ma..
    
    Ma?
    
    Mi trasmette come un senso di..
    
    Non lo dire.
    
    Di libertà!
    
    Lo hai detto.
    
    È una donna libera, una donna che corre, libera.
    
    Bah..
    
    Non sei d’accordo?
    
    È l’immagine che non mi convince.
    
    Cioè?
    
    La donna libera che corre.
    
    Non ti piace?
    
    No. Secondo me è semplicemente se stessa.
    
    Più vera.
    
    Autentica.
    
    È questo che succede quando il corpo si muove.
    
    Lo sforzo dei muscoli.
    
    Il sudore.
    
    Ti spogli delle inutilità.
    
    Torni a essere te stessa.
    
    E sei bellissima.
    
    Già.
    
    Magari un po’ distratta.
    
    Ma no..
    
    Ma sì!
    
    Secondo me sta solo pensando.
    
    Libero vagolare dei pensieri senza guinzaglio.
    
    Bella questa.
    
    Il guinzaglio?
    
    No, il vagolare.
    
    Mi è venuta così.
    
    Comunque è distratta!
    
    Come quella volta.
    
    Quella volta in cui a forza di “vagolare” stava per rompersi una gamba.
    
    Una storta.
    
    Beh, è proprio grazie a quella storta che l’ha conosciuto.
    
    Subito dopo la corsa, zoppicando.
    
    Con la canottiera ancora sudata.
    
    E gonfia soprattutto.
    
    È entrata in farmacia, ha aspettato il suo turno.
    
    E l’ha conosciuto.
    
    Simpatico.
    
    Carino.
    
    Simpatico e carino.
    
    Più che altro è per quello che le ha detto.
    
    «Ho preso una storta correndo».
    
    Mi spiace, ha detto lui.
    
    Mi spiace.
    
    Carino, no?
    
    Avrebbe potuto dirle tante cose e invece.
    
    Invece le ha detto: Mi spiace.
    
    E ha sorriso, soprattutto ha sorriso.
    
    Ma non uno di quei sorrisi tipo: Che ...
«1234...10»