1. L’estate di Martina


    Data: 31/08/2018, Categorie: Autoerotismo Autore: franny, Fonte: RaccontiMilu

    ... All’improvviso dovette alzarsi di scatto ed entrare in casa di corsa. Mentre pensava, la sua mano era scivolata lenta a sfiorarle il pube. Entrò in casa, aveva la testa pesante che le pulsava. Tutte quelle idee che si era fatta l’avevano caricata a molla, si abbandonò sul divano e cominciò a toccarsi senza pudore. Sposto lentamente la mutandina del costume e cominciò ad accarezzarsi la figa. La scoprì già pregna di umori. Il che le diede subito un grande piacere, mentre, il suo dito medio allargava lentamente le labbra della figa. Si accarezzò il clitoride e percepì un grande calore.
    
    Mentre continuava la sua azione solitaria, mentre faceva scivolare dentro e fuori le dita dalla sua fica non poteva non pensare a quegli sguardi. Si toccava dolcemente i capezzoli e lo spazio che divide fica e ano, prima di riprendere a sditalinarsi furiosamente. Si sentiva porca, voleva immaginarsi così, almeno fino a quando non arrivò l’orgasmo liberatorio.
    
    Il giorno dopo, per pudore non uscii a prendere il sole. Aveva paura di provare di nuovo quella sensazione indecente di lussuria.
    
    Andò invece a farsi una passeggiata, per distrarsi un pochino.
    
    Con sua estrema sorpresa, al suo rientro a casa nell’androne incontrò di nuovo Carlo, ed era sicura che la cose non fosse casuale.
    
    ‘Ciao, ti stavo aspettando’ tagliò corto lui.
    
    Martina benché non del tutto sorpresa rispose ‘Ciao’ un po’ titubante.
    
    ‘Scusa vorrei parlarti un attimo, se hai tempo’ insistette lui con un fare ...
    ... affettato.
    
    Martina non riusciva a immaginare nella maniera più assoluta cosa potesse desiderare da lei, ma per buona educazione si trovo a dire: ‘Si certo dimmi pure’.
    
    ‘Vieni pure con me’ disse aprendo la porta dell’ascensore.
    
    Martina senza problemi si accomodò, ma ebbe un motto di protesta quando Carlo selezionò il tasto della cantina.
    
    ‘Tranquilla e per parlare un secondo’ fece una pausa ‘Non ti mangio mica’ aggiunse. Martina in quell’esatto istante dovette far a pugni con se stessa, voleva scappare via.
    
    Il viaggio durò più o meno una dozzina di secondi. Lei aveva il cuore in gola. Arrivati in cantina Carlo accese la luce, e prosegui fino a quello che doveva essere la sua stanza di proprietà. Carlo si fermò dinnanzi alla porta e la guardò con un aria severa ‘Ieri mattina ti ha eccitato farti guardare vero?’
    
    Martina arrossì in un istante. Avvampò come se fosse stata fatta di benzina e qualcuno avesse buttato su di lei un cerino acceso.
    
    ‘No’ rispose con forza.
    
    ‘Bugiarda’ la incalzò Carlo ‘Quasi ti sditalinavi sul balcone, confessa’.
    
    ‘No’ disse lei, di nuovo.
    
    Carlo le si avvicino ‘Scommetto che anche adesso ti stai eccitando vero?’.
    
    Martina si accorse che poteva mentire finché voleva, ma il suo corpo diceva il contrario. Anche adesso sentiva quel brivido, quella assurda sensazione che aveva percepito il giorno prima. Alla fine guardò Carlo, per la prima volta negli occhi, e gli disse ‘Si è vero’.
    
    Appena quelle parole uscirono dalle sue labbra, Carlo le ...
«1234...15»