1. Danzica cap 4


    Data: 20/08/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: fronda2000, Fonte: RaccontiMilu

    ... in tutto questo mentre lei non si era staccata un attimo dal cazzo, anzi, aveva continuato imperterrita il trattamento spettacolare a cui mi aveva iniziato.
    
    Staccai la mano destra dalla sua chiappa per infilarle l’indice nel culo mentre continuavo a lapparle la fica, la penetrazione fu facile visto l’inculata appena terminata e la presenza di residui d’olio, quello che mi sconvolse fu la sua reazione.
    
    Come presa da un raptus si avventò ancora più assatanata sul cazzo spompinandolo come una matta, spingendo la fica sulla mia bocca, facendo partire un orgasmo durante il quale quasi mi tolse il fiato tanto mi strinse la faccia tra le cosce. Tentava invano di soffocare i gemiti che le uscivano dalla bocca.
    
    In quel momento pensai a cosa può fare un dito in culo.
    
    Era ancora presa dagli spasmi dell’orgasmo che la feci stendere supina, mi avventai ancora su quella fica per leccare tutto il succo che stava colando e contemporaneamente insalivargliela per bene in preparazione della imminente scopata.
    
    Mi sollevai e avvicinandomi, appuntai il cazzo sulla fica, cominciai a sfregare la cappella tra le labbra in modo da trovare la strada e farle capire che stavo per scoparmela.
    
    Aveva gli occhi chiusi, stretti, non li apriva, capii che era davvero vergine.
    
    Pensai che un’occasione del genere non doveva andare assolutamente sprecata, così mi alzai, andai alla porta, l’aprii e chiamai sua madre. La vidi arrivare ...
    ... mentre tornavo tra le cosce della figlia.
    
    – Entra Vania, avvicinati, aiutami.
    
    Si era rivestita come prima: gonna, maglioncino, scarpe, pensai che non ci fosse niente da fare, mi stavo fottendo la figlia ma lei mi faceva arrapare come un animale.
    
    La feci sedere accanto a noi e semplicemente le chiesi di succhiarmelo, ormai era alla mia mercé, disposta a soddisfare tutte le mie voglie, conscia del loro stato di necessità.
    
    Corinna mi guardava come se fossi il diavolo, era rossa di rabbia, furente, aveva capito cosa intendessi fare, ma sembrava paralizzata.
    
    Vania si piegò, oltrepassò il ventre della figlia e in una posizione scomodissima, prese il cazzo in mano lo guidò nella sua bocca, lo spompinava con estrema attenzione e dedizione.
    
    Presi le caviglie di Corinna e le alzai un po’, le divaricai e rivolgendomi a sua madre dissi – Dài Vania, ficcalo dentro …
    
    Non fece una piega, puntò la cappella sulla fica della figlia, cominciai a spingere giusto per posizionarlo, Corinna mi stava guardando implorandomi con il suo sguardo, voltò il viso verso sua madre e poi fece cenno di no con il capo.
    
    – Vania, non ho più bisogno di te, vai pure, ti chiamo dopo.
    
    Senza capire cosa stesse succedendo, sua madre uscì lasciandomi con il cazzo pieno della sua saliva, appuntato sulla fica di sua figlia. Chiuse la porta dietro di se.
    
    – Grazie … così disse Corinna mentre il cazzo cominciava a penetrarla e a sverginarla. 
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