1. Uno strano ragazzo


    Data: 19/08/2018, Categorie: Erotici Racconti Incesti Lesbo Autore: Mystral_, Fonte: RaccontiMilu

    ... questa frase tristemente vera, Giulia si scostò dalla porta e la sentii allontanarsi. Quanto era vero purtroppo; a quello che avevamo fatto sarebbe seguito probabilmente il carcere e invece… lui era li, sicuramente volenteroso di tornare sotto i nostri piedi e nel pensarci mi eccitai non poco.
    
    Quella sera mangiammo silenziose e ci volle qualche ora prima che la mia stanza fosse di nuovo agibile, perché l’odore all’interno sembrava stagnare magicamente.
    
    Il giorno successivo mi svegliai tardi scendendo a fare colazione con calma ed insomma facevo tutto a rilento. Di Giulia neppure traccia ed avrebbe dormito probabilmente fino ad ora di pranzo.
    
    Ebbi tutto il tempo per continuare a pensare e ripensare, finché il telefonino con cui stavo navigando in internet vibrò per l’arrivo di un sms.
    
    Ciao Nadia… scusa se mi permetto di disturbarti sono Andrea, ho chiesto il numero a Giulia poco fa per chiederti di poterti vedere pochi minuti soltanto, dove vuoi tu.
    
    Grazie dell’attenzione.
    
    E chi se lo aspettava?
    
    Quel ragazzino voleva parlarmi? Sapevo ovviamente di cosa e mi incazzai con Giulia che avrebbe potuto dirmelo di persona invece di dare il mio numero senza rifletterci. Però, ammetto che era davvero cortese e gentile.
    
    Ciò nonostante salii sopra come una furia ed entrai nella sua stanza spalancando la porta e facendole fare un salto clamoroso dallo spavento.
    
    ‘Giulia! Perché diamine hai dato ad Andrea il mio numero?!’
    
    ‘OH MA DATTI UNA CALMATA PAZZA ...
    ... ISTERICA! Mi hai fatto prendere un colpo stavo dormendo… dio mio…’
    
    Con i capelli arruffati e l’intimo indosso mia sorella si passò una mano sul viso assonnato rimettendosi giù.
    
    ‘non sto scherzando, mi ha mandato un sms…’
    
    ‘e che ha detto? Mi ha scritto poco fa e mi ci ha pure svegliato quindi non avevo intenzione di perdere tempo e l’ho girato a te, che male c’è?’
    
    ‘vuole parlarmi…’
    
    ‘anzi che non vuole altro…’
    
    ‘non scherzare Giulia…’
    
    Mi sedetti tirando indietro i capelli e restando con la testa fra le mani veramente preoccupata.
    
    ‘scusa ma di che hai paura?’
    
    ‘di quello che vuole chiedermi…’
    
    ‘sarà confuso… vorrà tentare di capire, è normale, non capita tutti i giorni di vedere una come te Nadia’.
    
    Chiuse di nuovo gli occhi dopo avermi passato un piede sulla testa come una specie di carezza futile ed idiota.
    
    ‘sei davvero utile…’
    
    ‘dammi retta, conoscilo di più… altrimenti digli di no, ma ora lasciami in pace’
    
    Sorrisi per la sua voce impastata e mi alzai dopo una veloce carezza alle sue estremità, poi andai in camera mia e restai a pancia in giù sul letto indecisa se rispondere.
    
    Dopo quasi venti minuti lo feci.
    
    Vediamoci tra un ora in piazza vicino la gelateria.
    
    Fui telegrafica e fredda, forse anche troppo dopo quello che c’era stato, ma ero agitata.
    
    Mi preparai velocemente e dieci minuti dopo ero già pronta, chiedendomi perché gli avessi dato appuntamento così tardi.
    
    Lui rispose semplicemente ‘grazie’ ed attesi.
    
    Arrivai li dieci ...
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