1. Onda notturna


    Data: 20/10/2017, Categorie: Sentimentali Autore: Mr.Goodbye, Fonte: EroticiRacconti

    ... spiaggia.
    
    La luna era lì, a specchiarsi nel mare. Esattamente come nella foto.
    
    “Sei venuta veramente…”
    
    “Tu l’hai detto. Io non ho detto nulla.”
    
    “La tua foto l’ha detto.”
    
    “Guarda te che spiona! Non ci si può proprio fidar di nessuno!”
    
    “Dimmi dove sei.”
    
    “Questo tocca a te scoprirlo. Ma attento a non metterci troppo…”
    
    Alessandro si guardò attorno. La spiaggia pareva identica da entrambi i lati. Destra? Sinistra? Non aveva alcun indizio per trovarla. Solo la Luna, davanti a sé, sapeva la verità, ma non sembrava affatto intenzionata a rivelarla.
    
    Sospirò. Non aveva mai amato le cacce al tesoro e ora rischiava di perdere una partita davvero importante appena cominciata. Fece due passi a destra. E se fosse stata la direzione sbagliata? Tornò indietro, andò verso sinistra. Maledizione! Non poteva muoversi così alla cieca.
    
    La foto!
    
    Aprì il telefono e osservò meglio la fotografia che aveva ricevuto poco prima:
    
    La luna… il mare… la spiaggia… alcuni ombrelloni…
    
    Vaghi elementi troppo comuni al litorale. Doveva esserci un piccolo indizio, qualsiasi cosa, che gli consentisse di fare la scelta giusta.
    
    Zoomò.
    
    Anche così sembrava non esserci nulla di particolare finché, all’estrema destra, colse un’ombra nell’oscurità. Ingrandì ancora e l’immagine perse di risoluzione, ma riuscì ugualmente a cogliere il dettaglio: una lunga lingua di scogli che si protendeva nel mare.
    
    E sì, lui aveva già quella lingua, poche ore prima, durante l’aperitivo che si ...
    ... era svolto sulla terrazza panoramica del ristorante. Anche se in quel momento c’era stato il sole, era quasi certo che quella foto era stata scattata poco lontano da quel punto.
    
    Proprio in quel momento il telefono ricevette una nuova mail.
    
    “Ancora non ti vedo.”
    
    Per adesso, mormorò tra sé e sé.
    
    Mise via il telefono senza nemmeno risponderle e, dopo essersi tolto le scarpe, si mise a camminare di passo svelto.
    
    Non ci volle molto per raggiungere il ristorante, con la sua sagoma che si stagliava contro il cielo ritagliando il profilo oscuro contro le luci della città. In lontananza si riuscivano a scorgere gli scogli, proprio come nella foto.
    
    Bingo, mormorò soddisfatto.
    
    Alzò lo sguardo sulla terrazza. Si allungava sulla sabbia per alcuni metri, sorretta su grosse colonne di cemento. Sotto le tenebre erano così dense e così fitte da sembrar irreali. Un posto ideale per nascondersi e non farsi trovare.
    
    Per un attimo la Luna parve fargli l’occhiolino e le rispose con un lieve inchino.
    
    Fece per scrivere una mail, si fermò un istante, cambiò idea. Se lei era davvero lì non c’era alcun dubbio che, in quel preciso momento, lo stesse osservando. Non c’era bisogno di altre parole. Mise via il telefono, si avvicinò al mare e si sedette lì, sulla sabbia.
    
    Era proprio come aveva scritto lei: il rumore delle onde nelle orecchie, l’odore della salsedine nel naso, la sabbia sotto i piedi e nessuno a dar fastidio. Quasi si dimenticò del resto del mondo.
    
    Un’onda di ...
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