1. faccia d’angelo, provincia inferno


    Data: 14/08/2018, Categorie: Etero Autore: cockney, Fonte: RaccontiMilu

    ... sbottonarmi i pantaloni, guardandomi dritto negli occhi infilò le dita sotto l’elastico dei boxer, li fece scendere e senza toglierli del tutto imbocco la mia cappella. Ripensai al pompino della notte prima, per un attimo chiusi gli occhi, sprofondando nell’oblio dei sensi. Era puro piacere quello che Eleonora mi stava donando. Non durò molto, la sua bocca, dopo aver unto per bene il mio glande, si staccò. I suoi occhi puntarono dritti nei miei. Il suo volto angelico non c’era più, ora Eleonora era il diavolo! La sua mano, impugnando saldamente il mio cazzo inizio a fare su e giù, e nel silenzio della notte, lo sciacquettio profuso dalla pelle del mio cazzo che lambiva la cappella ricca di saliva e pre-sperma sembrava essere musica creata da un violino – Senti che bella pippa che ti faccio !?- anche il suo modo di parlare non era più accomunabile al gergo della brava ragazza di provincia, e sentirle usare il termine “pippa” mi fece impazzire . La lasciai fare ancora un paio di minuti, poi mi alzai, raccolsi i jeans e dalla tasca presi uno dei 2 preservativi che avevo preparato per l'”incipit” di quella che sognavo sarebbe stata una notte folle, tra due folli e arrapati demoni annoiati. La guardai negli occhi, Eleonora si morse il labbro inferiore, visibilmente su di giri. Abbassò le spalline del leggero vestito e lo fece scendere in terra rimanendo in reggiseno e perizoma. La guardai denudarsi mentre lei guardava me mentre vestivo l’oggetto del piacere reciproco. Con due ...
    ... dita scese a scostare il lembo del perizoma che le copriva il pube, eravamo in piedi e non resistetti. Le presi le gambe, le alzai e facendola poggiare con la schiena al muro glielo misi dentro tutto. Sentii quella fica essere più ricettiva della notte precedente. Era come se anche i nostri sessi fossero ormai diventati grandi amici. Sentii Eleonora contrarre i muscoli per imprigionarmi ogni volta che lo spingevo più a fondo. Ansimavamo entrambi, pur scopando in una posizione abbastanza scomoda. Non smettemmo mai di baciarci, di “darci” le lingue, e di tanto in tanto, quando aumentavo il ritmo e spingevo più forte, Eleonora mi mordeva in punta alla lingua. -Girati- non ci fu risposta, Eleonora si voltò e si piegò in avanti, le mani poggiate sul muro, la afferrai sui fianchi e la penetrai, sempre senza toglierle il perizoma, che ormai faceva da cornice alle nostre voglie recondite. La sbattevo lentamente, ma poi aumentavo i colpi, facendola letteralmente sobbalzare sui suoi 8 cm di tacco – cosiii- riusciva a dire, sospirando, e tra un colpo e l’altro non potevo ammirare quello splendido culetto, che ora, sotto il cono di luce profuso dall’unica lampada tenuta accesa, si mostrava con l’inconfondibile segno “bianco” di un costume chiaramente a perizoma. Mi feci audace ed iniziai a passarle un dito sulle pieghette dell’ano. La sentii mugolare, e non notai atteggiamenti di fastidio da parte sua . Continuai per un po, senza penetrarla con le dita, ma semplicemente accarezzandola, ...
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