1. Furia cieca. prima parte.


    Data: 06/08/2018, Categorie: Scambio di Coppia Autore: Honeymark, Fonte: Annunci69

    ... filmare le sue amiche mentre si spogliavano, così poi riusciva a vederle meglio sul monitor TV.
    
    - Poverino!
    
    - Sì, vero?
    
    - No, poverino lo dicevo a te che ti «sacrificavi» a filmarle mentre si spogliavano…!
    
    - Dai… – protestai. Poi ammisi. – Beh, non era male.
    
    - E tu non saresti geloso? – Mi chiese seriamente.
    
    - Di cosa?
    
    - Di lui che mi palpa. Nuda.
    
    Evidentemente ci stava pensato seriamente.
    
    - No, – risposi. – Mica ti chiaverebbe…
    
    - Ma ci andrebbe vicino…
    
    - Ma no, non lo farebbe con intenti libidinosi.
    
    - Vuoi dire che non si ecciterebbe?
    
    Era evidente che sì.
    
    - Per qualche strana ragione non sarei geloso ma fiero di te.
    
    - E come vorresti fare?
    
    - Non ne ho idea, – risposi. – Ma davvero lo faresti?
    
    - Se non sei geloso, perché no? – Disse seriamente. – Alberto è una persona eccezionale.
    
    Una sera andammo a casa di Alberto. Ci fece accomodare nel suo salotto, formato da due divani uno di fronte all’altro con in mezzo un tavolino basso. Lui da una parte e noi di fronte.
    
    - Abbiamo deciso di farti un regalo, – gli dissi.
    
    - Ohibò! – Disse con una sua tipica esclamazione. – Che bella notizia. E in cosa consiste?
    
    - Angela vuole mostrarsi a te, nuda.
    
    - Ahia… – Disse, come deluso da una battuta di cattivo gusto.
    
    - Aspetta, – aggiunsi. – Lei si spoglia e poi tu la accarezzi con le mani per sentire come è fatta.
    
    Rimase in silenzio per un po’.
    
    - State dicendo sul serio?
    
    - Sì, – dissi. – Ne abbiamo parlato a lungo. ...
    ... Vero Angela?
    
    - Sì, – confermò lei. – Anche adesso, se vuoi.
    
    Rimase allibito, poi prese in mano la situazione.
    
    - Allora, perché non ti spogli e ti sdrai qui sul divano?
    
    - Sdraiata?
    
    - Sì, – disse. – Sono abituato così e mi riesce meglio comprendere le «immagini».
    
    Angela mi guardò e io annuii. Allora iniziò a spogliarsi, mettendo gli indumenti ordinatamente sul tavolino centrale. La guardai, era davvero una donna superba e mi spiacque che l’amico non potesse vederla. Ma adesso almeno un’idea poteva farsela.
    
    Angela, nuda, era girata verso di me in attesa di istruzioni.
    
    - Vieni qui. – Dissi. – Siediti sul divano e poi sdraiati pancia sotto.
    
    Con calma ubbidì e potei guardarla in tutta la sua bellezza.
    
    - Alberto – dissi, – è pronta.
    
    Lui, aiutandosi con le mani per orientarsi, si inginocchiò al divano e cercò di comprendere la situazione. Limitandosi a sfiorarla, le percorse il corpo, forse per capire da che parte stava la testa. Poi iniziò dai piedi. Li accarezzò con attenzione, cercando di capire cose che io non potevo vedere. Poi passò alle caviglie e risalì le gambe fino ad arrivare alle cosce. Indugiò alla base del culo, poi iniziò a gustare i glutei a piene mani.
    
    - Stando così – gli spiegai, – le natiche sono leggermente allargate e lasciano intravedere il buco del culo.
    
    Angela arrossì e si voltò a guardarmi. Le feci segno di rilassarsi a lasciarmi guidare l’amico.
    
    - Quindi – proseguii, – se vuoi «vederle il buco del culo, devi toccarlo. ...
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