1. Club Privè – 1 – Introduzione


    Data: 04/08/2018, Categorie: Sensazioni Autore: Swann, Fonte: RaccontiMilu

    ... perciò’
    
    – Lei invece deve essere un riccone’ – la buttò là’
    
    – No, per niente’ Non farti impressionare dai vestiti di marca’
    
    – Non lo dico solo per i vestiti’ Lei ha’ stile’
    
    – Ma lo stile non ha niente a che fare con la ricchezza’ Son due cose diverse
    
    – Sarà’ comunque lei ha l’aria di uno a cui non manca la grana’
    
    – Si, non mi manca forse’ ma me la so guadagnare’ Ieri ero a Mahilyov in Bielorussia, a 16 gradi sotto zero’ Dopodomani devo far firmare un contratto a Barcellona’ Non so se rendo l’idea..
    
    – Cazzo’ niente male! Avevo ragione a dire che è ricco, allora’
    
    – Si, mi pagano bene, ma a volte è piuttosto pesante’
    
    Stavamo lentamente uscendo dal centro della città per inoltrarci nella periferia. I vecchi palazzi inizio secolo si alternavano a palazzine in cemento e balconi lugubri.
    
    La mia idea che il locale in cui ci stavamo dirigendo fosse un casino di quart’ordine era sempre più presente. Per non far notare al mio autista la mia ansia continuavo a parlare:
    
    – Ci sei già stato molte volte in questo privè?
    
    – Un paio, ma costa troppo per le mie finanze’
    
    – Merita?
    
    – Merita, merita’ da queste parti non esiste un altro posto come questo’ Siamo quasi arrivati, è’ qua dietro
    
    Dopo una trentina di secondi il semaforo passò dal rosso al verde. Il mio Virgilio svoltò sulla destra, infilando una via in mezzo ad alcuni grossi palazzi in mattoni. A Questo punto parcheggiò dietro ad un bidone dell’immondizia e spense il motore.
    
    Ero piuttosto ...
    ... stupito. Dove m’aveva portato?
    
    – Dove siamo? ‘ non mi trattenni dal chiedere
    
    – Ehehe ‘ rise ‘ Si fidi di me’ Dante si fidava di Virgilio, no?
    
    – Si, ma’
    
    – Scendiamo, ora le faccio vedere’
    
    Era buio tutto intorno. Solo un paio di lampioni per una via che sarà stata lunga mezzo chilometro, ad illuminare una serie di macchine di notevoli dimensioni, incolonnate sul ciglio della strada.
    
    Ricordo che tra me e me avevo notato lo stridulo contrasto tra quelle macchine di lusso con l’ambiente squallido della periferia torinese.
    
    – Da questa parte ‘ mi consigliò, toccandomi per il polsino della camicia ‘ Mi segua.
    
    In fondo alla via, al piano terra di uno di questi edifici un tendone scuro, illuminato all’ingrasso da un neon pallido, rappresentava la nostra meta.
    
    – è là.
    
    – Sottoterra? ‘ chiesi
    
    – Si’ – anche questa domanda dovette divertirlo ‘ Non sarà per caso claustrofobico’
    
    Questa battuta mi rilassò, sorrisi pure io: quelle macchine sul ciglio della strada mi avevano tranquillizzato: perlomeno non finivo in mezzo a qualche ceffo dei bassifondi col coltello tra i denti.
    
    Camminando lentamente arrivammo all’ingresso.
    
    Due uomini vestiti in smoking ci squadrarono con lo sguardo : Buonasera
    
    – Buonasera
    
    – Com’è la serata? ‘ chiese il mio Virgilio
    
    – Non male, molte coppie, molti singoli, ma non troppi’ alcune singole’
    
    – Possiamo entrare? – io in quel frangente ero in secondo piano.. piuttosto teso a dire la verità
    
    – Prego ‘ a parlare era ...
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